
Il viale Europa ai tempi d’oro della movida notturna
Torre del Lago, 5 maggio 2015 - Finisce un’epoca: il Boca Chica è in vendita. Lo storico locale della Marina di Torre del Lago, il primo, quello che veramente dette vita alla movida prima che degenerasse nell’esagerazione, per poi andare a scemare miseramente negli ultimi anni, non riaprirà per la stagione 2015. La famiglia Giampaoli ha gettato la spugna e sulla vetrata è apparso il cartello vendesi.
Osvaldo Giampaoli, con la moglie Maria Sighieri e i figli Esmeralda e Alberto, aprì il Boca Chica all’inizio degli anni ’90. Nel ’91-92, come tutta la Marina, anche questo locale era una baracchina di legno, in stato semiabusivo. Come tutto il Viale Europa. Ma c’era il fascino delle architetture spontanee a mezza strada tra la vecchia Ostia e una spiaggia esotica, il Parco era bello, non c’era quasi musica fastidiosa, e d’estate il Boca era ritrovo di tanti golosi sia per l’aperitivo che per la cucina un po’ casalinga e un po’ elaborata, ma sempre appetitosissima.
POI arrivò il piano di gestione delle Marine, e il Parco dette il via a una cascata di investimenti privati per ricostruire i locali, bar ristoranti e negozi, da parte dei privati che si erano visti riconoscere una regolare concessione, o dai nuovi acquirenti delle concessioni. Anche in questo caso la famiglia Giampaoli fu una tra i pochi concessionari che realizzarono una costruzione originale, come sempre in fondo al viale Europa accanto alla sbarra del Parco, bianca e senza duplicare tante orrende repliche delle baite alpine col legno di San Candido. Nuovi arrivi, e il decollo della Movida durante l’era Marcucci, trasformarono la vecchia Marina paradisiaca in una specie di discoteca all’aperto dove accorrevano anche 15-20 mila persone a sera, spesso bloccando il traffico sull’Aurelia a partire dal casello di Migliarino. Furono anni di polemiche e proteste ben noti ai torrelaghesi, anche di fattacci di cronaca nera, ma i Giampaoli hanno sempre manifestato una grande professionalità gestionale. Poi, siccome il troppo stroppia, la movida cominciò a perdere colpi.
Ciononostante Esmeralda, che nel frattempo era diventata una dirigente della Confesercenti, organizzava raccolte rifiuti, eventi, manifestazioni sostenibili. Eppure contro i Giampaoli spesso si sono scagliate azioni legali che altri gestori, molto più confusionari, non hanno conosciuto. La stanchezza ha cominciato a prendere il sopravvento, l’affitto dell’azienda non ha avuto gli esiti sperati, e la famiglia nel frattempo, con Alberto e Alessandro Paladini, marito di Esmeralda, ha trasferito il proprio core business nel ristorante di successo Nitens, tra via Coppino e piazza Viani. Nelle ultime due stagioni il Boca ha tentato di andare avanti rispettando le norme sulla musica che invece non dànno preoccupazione ad altri pub. Adesso la resa. In attesa dell’arrivo di qualche nuovo gestore.
Beppe Nelli