Ventotto anni fa l’alluvione dell’Alta Versilia

Il sindaco Alessandrini: "Non perdiamo la memoria di quella tragedia, perché ancora non possiamo abbassare la guardia"

Ventotto anni fa l’alluvione dell’Alta Versilia

Ventotto anni fa l’alluvione dell’Alta Versilia

"Essere sindaco oggi ed esserlo stato anche quel 19 giugno 1996 produce in me un vortice di sensazioni e di riflessioni". A ormai quasi trenta anni di distanza dall’anniversario dell’alluvione del 19 giugno 1996 il primo cittadino di Seravezza, Lorenzo Alessandrini, ricorda "quella giornata infausta di paura e di parossismo" che fece 14 vittime in Versilia: 12 a Cardoso, travolti dall’acqua e dal fango che distrusse tutto il paese e la vallata sottostante cancellando quasi tutta la viabilità e interrompendo le linee di collegamento; un’altra vittima fu a Montiscendi e un’altra ancora a Fornovolasco. Alessandrini fu in prima fila a gestire l’emergenza sul territorio seravezzino, mettendo in campo felici intuizioni che gli permisero di salvare numerose vite, di quanti erano diretti verso lo stazzemese. Un’esperienza che fece da apripista all’incarico a Roma come funzionario del Dipartimento della Protezione civile, dove fu chiamato proprio a seguito della competente gestione di quella calamità. "La memoria del dolore – commenta – deve accompagnarsi alla memoria degli eventi, che fornisce una serie di saperi provenienti dal territorio, di acquisizioni tecniche e di nuove attitudini e abilità per conoscere, rispettare, curare maggiormente il territorio. L’esperienza vissuta in quelle ore ci ha lasciato molti insegnamenti basilari per la prevenzione di nuovi disastri e per la sicurezza dei nostri versanti e del sistema idrografico: il ruolo del castagneto abbandonato, le opere di regimazione delle acque sulle aste fluviali principali e su quelle secondarie, la convivenza con un clima assai peculiare. Dobbiamo farne tesoro. Sappiamo tutti che la pubblica amministrazione da sola non può far fronte in modo esaustivo a questo diffuso e costoso impegno di mitigazione del rischio. Tutti questi elementi devono ricordarci che in Versilia non è mai permesso abbassare la guardia, neppure quando splende il sole".

La cerimonia inizierà stamani alle 10 alla scuola elementare in località Pollino con la deposizione di una corona in ricordo di Alessio Ricci, una delle due vittime più giovani dell’alluvione. Alle 13,45, un’altra corona a Cardoso al monumento che ricorda le vittime di quel paese, e ci sarà la presenza delle autorità e dei rappresentanti dei quattro comuni della Versilia storica. Dalle 18,40 al Cinquale, alla foce del fiume Versilia, partirà la Staffetta della Memoria in collaborazione con l’Atletica Pietrasanta Versilia. Alle 19,30 gli staffettisti arriveranno a Pietrasanta in località La Rotta e alle 19,55 a Marzocchino dove verrà deposta una corona in ricordo di Valeria Guidi. Infine la carovana passerà, con la fiaccola in mano, in piazza Carducci a Seravezza e poi a Ruosina, infine a Pontestazzemese ci sarà l’arrivo della Staffetta. Da qui prenderà il via la fiaccolata silenziosa dei cittadini e con arrivo alle 22 a Cardoso dove sarà celebrata la Santa Messa. Contemporaneamente verrà illuminata con 14 fiaccole la cresta del monte Forato dagli Uomini della Neve e dal Soccorso alpino e speleologico di Querceta. "Quello del ’96 è stato un evento eccezionale – rimarca il sindaco di Stazzema Maurizio Verona – ma fece emergere che il nostro territorio non aveva un asse idraulico adeguato e allo stesso tempo che avevamo un bosco troppo incolto che rappresentava un pericolo. Sul primo aspetto è stato fatto un grande lavoro per il quale vanno ringraziati la Regione, i sindaci di allora e i cittadini che si impegnarono fin da subito nella ricostruzione. Uno fra tutti da ringraziare è Franco Barberi, allora sottosegretario alla Protezione civile. Il secondo aspetto rappresenta ancora un problema per il nostro territorio"

Fra.Na.