BEPPE NELLI
Cronaca

LE NOSTRE INCHIESTE / "Crisi in Versilia? Per me è sempre la stessa"

Jerry Calà difende la località di "Sapore di mare" come simbolo di un divertimento sano - Turismo in Toscana, raccontateci le vostre storie scrivendo a [email protected]

Jerry Calà

Forte dei Marmi (Lucca), 5 agosto 2019 - Corsi e ricorsi. Quando era giovane non poteva permettersi la vacanza al mare in Versilia. Troppo cara. Alla fine ne è diventato habitué, anzi il mattatore da oltre 20 anni. Jerry Calà racconta una terra che cambia per rimanere uguale, forse troppo. Il film Sapore di mare gli ha dato un posto nella storia della commedia italiana.

Con gli occhi di oggi quel film parla più di un trattato sul boom economico. Ma era vera quella Versilia? «Ho conosciuto la Versilia quando cominciai a recitare. Da ragazzo la mia famiglia non si poteva permettere queste località. Coi Gatti di Vicolo Miracoli debuttammo da Oliviero ai Ronchi. Che ricordi. Facemmo perfino da supporter all’ultimo concerto di Mina a Bussoladomani. Era il 1978, un’emozione: Mina mi invitò anche al Bussolotto».

Bene, ha messo insieme in due parole i più grandi miti degli anni ruggenti. Ma a Forte dei Marmi e dintorni non c’era solo questo. «Scoprii la vera Versilia quando girai il film cult Sapore di mare, un caposaldo della commedia italiana del mai troppo compianto Carlo Vanzina. E il cuore della Versilia era ed è senz’ombra di dubbio la Capannina di Franceschi».

Come descriverebbe la Versilia di allora a un millennial?

«Non è cambiata tantissimo. Per esempio vedo alla Capannina gli stessi ragazzi di una volta, che hanno voglia di divertirsi, ascoltare e cantare belle canzoni. Quelli che hanno rispetto e indossano camicia e pantaloni lunghi, e scarpe come si deve. C’è ancora tanta gente che conserva le buone maniere degli anni ’60».

Vuol dire che al Forte, a Marina di Pietrasanta, il tempo s’è fermato?

«In Capannina cominciai 23 anni fa, oggi ai miei show vedo ragazzi che sono cresciuti con me. E io dico che sono cresciuti bene, educati e vogliosi di sano divertimento. La Versilia è il manifesto del divertimento sano, della voglia di stare bene. Qui si va in bicicletta, si fa la passeggiata sul pontile, e ci si conosce nei ritrovi. Come diceva Virna Lisi nel film, qua c’è gente a cui batte ancora il cuore».

Eppure da Viareggio a Vittoria Apuana la stagione balneare 2019 non va benissimo. Il cuore batte, ma sembra stanco.

«Questa estate per gli spettacoli faccio la spola tra Costa Smeralda e Forte dei Marmi. Sa che il 21 agosto festeggeremo i 90 anni della Capannina con Manuela Arcuri? Beh, vi assicuro che in Costa Smeralda ci sono gli stessi problemi di affluenza della Versilia. In Sardegna dicono di avere il 30% in meno di turisti. Il problema è che le vacanze degli italiani sono sempre più corte».

Secondo lei perché?

«Perché c’è crisi economica, e chi può ancora spendere ha cambiato il modo di fare le ferie. Una volta chi poteva stava un mese in villeggiatura. C’era chi mandava la famiglia al mare tutta l’estate, e la raggiungeva ad agosto. Oggi le vacanze sono diluite tutto l’anno, ma parlo di chi può permettersele. Il prossimo weekend ci sarà la partenza in massa, e alla fine della settimana di Ferragosto si svuoterà tutto».

Non sarà che, come quando era giovane, anche oggi i prezzi sono esagerati?

«La Versilia è cara come la Costa Smeralda e Capri. Ci sono più servizi, è una località modaiola e di immagine, quindi costa di più. E’ una questione di mondanità, chi può spendere vuole farlo sapere».

Forse gli italiani si sentono più modaioli se vanno all’estero?

«Mah. Non capisco la mania attuale di Mykonos. Se non ci vai almeno due giorni non sei nessuno. E invece in Italia ci sono posti più belli e che costano meno. Magari certe località balneari dovrebbero migliorarsi nei servizi e diventare più competitive».

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