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Uno yacht in transito lungo la via Coppino, un’immagine tutt’altro che inusuale
Il progetto della Via del Mare a sud dello stadio – per intendersi, quello votato in consiglio comunale – è "la scelta migliore e la meno impattante". A certificarlo è un pool di professionisti in uno studio di oltre 600 pagine commissionato dal Comune all’Università di Pisa.
"Il presidente Giani ci ha assicurato che una volta presentato questo ulteriore approfondimento, non ci sarebbero stati altri ritardi da parte della Regione – sottolinea il sindaco Giorgio Del Ghingaro –; più volte ha sottolineato quanto la Via del Mare sia necessaria per Viareggio e come la Regione sia pronta a finanziarla, avendo per altro, a loro dire, già accantonato i fondi necessari nel fondo di garanzia. Adesso quindi andremo spediti verso la sua realizzazione".
Breve riepilogo delle puntate precedenti. A seguito dell’adozione della variante urbanistica al margine urbano meridionale della città, che prevede la realizzazione del terzo e ultimo lotto della Via del Mare, la Regione aveva richiesto al Comune la predisposizione di ulteriori studi di incidenza ambientale, nonché di analisi delle alternative praticabili che dimostrassero l’assoluta necessità della soluzione presentata per la realizzazione dell’opera. L’amministrazione ha quindi commissionato un corposo complesso di approfondimenti di tipo ambientale, socioeconomico, viabilistico e acustico, che hanno prodotto circa 600 pagine di relazione, inviata in questi giorni in Regione. Al progetto hanno preso parte Simurg Ricerche (per la parte socio-economica), Tps Pro Srl (studio del traffico), Enviarea Stp (studi ambientali di secondo livello) e lo studio di architettura Pirrello (aspetti paesaggistici), sotto il coordinamento dell’università di Pisa.
"Il primo progetto della Via del Mare risale a oltre 50 anni fa – continua il primo cittadino –; nel frattempo Viareggio è cambiata e con lei il tessuto connettivo di una comunità che deve poter abitare un quartiere che è bellissimo, unico nel suo genere, ma che rischia di soffocare per il traffico. Imprese balneari, istituti scolastici, i cantieri navali e tutto l’indotto: un viavai di oltre 30mila persone al giorno che ha, di fatto, una sola via d’uscita".
Nello studio sono stati presi in esame il contesto demografico, la popolazione residente, la presenza delle scuole, il tessuto produttivo e turistico, la frequenza e la tipologia dei passaggi di trasporti eccezionali, fino all’incidenza delle malattie polmonari sulla popolazione. Nel prefigurare un percorso alternativo a quello attuale sono stati considerati più parametri, ad esempio la necessità o meno di demolire edifici, l’occupazione di proprietà privata e conseguente esproprio, le modifiche alla viabilità esistente, la permeabilità del terreno, l’occupazione di verde pubblico nonché i caratteri dell’ecosistema paesaggistico. "Dal complesso di tutti i documenti emerge chiaramente che la soluzione prospettata e approvata risulta l’unica concretamente praticabile e la migliore in relazione al complesso di tutti i parametri valutati".