REDAZIONE VIAREGGIO

"Viaggi vietati, tanto vale chiudere"

I gestori contestano i ritardi con cui vengono fatte le vaccinazioni, unico sistema per tornare alla normalità

La Pasqua, i vaccini, ma soprattutto la proroga degli spostamenti tra regioni fino al 27 marzo. Ecco le spine nei fianchi degli albergatori. sulla proroga del divieto di spostamenti tra regioni. La proroga non piace a Sandra Lupori: "Limita ancora di più la nostra possibilità di lavorare. Nessun Dpcm infatti vieta alle strutture di stare aperte, ma se non c’è movimento è inutile. E’ una in rimessa. Noi non siamo come un ristorante dove possono venire anche persone del luogo. A novembre chiusero in vista delle festività natalizie, non vorrei che facciano lo stesso per la Pasqua. Fare previsioni è diventato impossibile. Se la Toscana rimarrà arancione non ci aiuterebbe. In questa situazione non ci sono prenotazioni, arriveranno forse last minute". "Comunque – aggiunge Maria Bracciotti da Lido – il blocco penalizzerà soprattutto le località di montagna. Anche a cose normali marzo non avrebbe portato tanta gente al mare. Però temiamo che la Pasqua sia compromessa, nonostante questi provvedimenti mirino a diminuire il contagio proprio in vista della bella stagione. Soprattutto sono i ritardi della campagna vaccinale a preoccuparci, e sarà solo veramente con quelli che si potrà pensare di ripartire. Non sono tanto i ristori che ci servono, bensì immunizzazioni. Al tempo stesso la proposta del governo di prorogare la scuola fino al 30 giugno, per noi potrebbe essere un duro colpo. Teniamo poi conto anche che molte aziende rischiano di non avere la liquidità per ripartire".

Insiste sulla vaccinazione anche Paolo Corchia, presidente degli albergatori di Forte e vicepresidente nazionale Federalberghi: "Ci auguriamo che il governo acceleri su questo punto. L’attesa infatti più che altro è per aprile. C’è ottimismo, pur sempre con una dose di realismo, da parte delle strutture e voglia di vacanza da parte dei clienti; abbiamo infatti già alcune richieste per Pasqua, limitate a 34 giorni, ma comunque ci sono. E’ chiaro che è tutto sospeso e siamo noi i primi a essere in questa incertezza. Ci auguriamo di riaprire per Pasqua, anche perché ora gli alberghi sono aperti ma di fatto sono chiusi, per mancanza di domanda. Abbiamo comunque visto con favore anche questo cambio di passo sulla comunicazione, proprio perché non avvenga quello che che è successo qualche settimana fa con gli alberghi della montagna, così come il fatto che sia stato istituito, con lo scorporo dai Beni culturali, il ministero del Turismo".

Alice Gugliantini