
Viani incontra D’Annunzio I grandi quadri al Vittoriale Poi in città i cimeli del Vate
Dal mare al lago. E ritorno. Le opere di Lorenzo Viani hanno lasciato le stanze della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea; e da ieri raccontano "L’eterna inquietudine", dei poveri, dei disgraziati, degli emarginati, delle grandi anime, nel Vittoriale degli italiani, l’eccentrica dimora di Gabriele D’Annunzio a Gardone sul Garda.
Prima tappa del viaggio che attraversa i luoghi del “poeta dei vageri“ e del “vate“, immaginato e concretizzato grazie al progetto ideato da Giordano Bruno Guerri, Paolo Riani, Umberto Sereni, Veronica Ferretti, che porterà poi, da giugno ad ottobre, cento pezzi della collezione il "D’annunzio segreto", vestiti, accessori, selle, libri, profumi, dallo "Schifamondo", e le corrispondenze con Puccini, del Vittoriale alla Gamc. Dal lago al mare.
A Villa Mirabella, ieri, il sindaco Giorgio Del Ghingaro, con l’assessore alla cultura Sandra Mei e Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani“, hanno inaugurato la prima tappa di questo scambio: la mostra "Eterna inquietudine" che raccoglie quindi dipinti di Viani, tra cui il capolavoro ’La benedizione dei morti del mare’, e undici xilografie, sempre provenienti dalla Gamc.
"E’ un rapporto complesso quello tra Viani, D’Annunzio e la nostra terra – ha detto il sindaco di Viareggio – due personaggi chiave di un inizio secolo tempestoso. Uno più maturo, simbolo dell’uomo nuovo, l’altro più giovane, testimone acutissimo dei giorni di passaggio tra un mondo che finiva e uno che stava da poco nascendo. Sullo sfondo la spiaggia, le Pinete, le Alpi Apuane, e la gente che le popola". Lorenzo Viani ha amato sin da ragazzo D’Annunzio che in particolare sarà per lui in assoluto il poeta delle virtù civiche e guerriere, del mito libertario, ma anche delle dolci malinconie trasmesse mediante un lirismo evocativo e musicale. Ne parla egli stesso nel volume “Il Cipresso e la vite” (1943); Viani lo ricorda alla Versiliana e poi alle prese con la stesura dell’Alcyone e ancora durante le cavalcate sulla spiaggia dalla Versilia al Gombo.
"È così – ha aggiunto Del Ghingaro – che nasce questo progetto, innovativo nelle modalità, e appassionante nella realizzazione: un’esposizione e due location, ognuna unica a suo modo, unite dal filo della bellezza, dei luoghi e delle opere, che le contamina rendendole immortali".