“Non c’è ingiustizia più grande che fare parti uguali fra diversi“. Cita Don Milani, il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, per commentare il nuovo testo unico sul turismo che verrà portato all’attenzione del Consiglio regionale nelle prossime ore. Testo che, dopo mesi di lavoro in commissione Sviluppo economico e rurale, prevede un articolo (il 60) dedicato agli affitti brevi, col quale si affida a dieci comuni sopra i 50mila abitanti e ad alta densità di flussi turistici (nove capoluoghi e anche Viareggio) la facoltà, con un apposito regolamento, di circoscriverne le zone, la durata massima e il numero, come antidoto all’overturism.
"Questo regolamento – sostiene Del Ghingaro – è l’ennesima dimostrazione di come, nell’immaginario del Partito Democratico, la “Toscana che conta” è solo la provincia di Firenze. Nessuno ha ritenuto utile sedersi ad un tavolo e affrontare il problema da più punti di vista: semplicemente si è valutato l’esigenza del capoluogo di Regione e sulla base dei numeri e della densità di popolazione sono stati inseriti gli altri centri senza alcun criterio legato alla storia delle città interessate, che poi è quello che fa la bellezza e la peculiarità dell’altra Toscana, quella che troppo spesso viene dimenticata".
"Non credo sia possibile – spiega Del Ghingaro - equiparare le grandi città d’arte con i centri della costa, anche se ad alta densità abitativa come Viareggio, che vivono da sempre di turismo balneare e che proprio su quel turismo hanno basato il loro sviluppo non soltanto economico ma anche urbanistico e sociale. Questo ovviamente non vuol dire non avere regolamenti o accettare storture e abusi, anzi. Significa semplicemente non banalizzare una situazione che riguarda l’intera regione ma che assume, in ogni territorio, declinazioni diverse".
"Invece si fa di tutta l’erba un fascio, e si parla di overturism, argomento che sembra aver sostituito quello della “destagionalizzazione” nell’agenda delle politiche turistiche del Partito Democratico. E quello che è peggio, o almeno distopico, è la demonizzazione del turista della classe media, che si sposta utilizzando airbnb e che viene additato come la causa di tutti i mali, dallo svuotamento dei centri storici all’aumento vertiginoso degli affitti. Si ricerca il “turismo di qualità”, in sostanza quello disposto a spendere, che poi è un modo edulcorato per dire “turismo per ricchi”".
"Eppure – prosegue il sindaco – i dati ci raccontano una storia diversa: guardando all’estero ad esempio, nei luoghi in cui sono vietate le locazioni per meno di 30 giorni, sono saliti i costi degli alberghi e altrettanto facilmente si è incrementato il fenomeno degli affitti al nero. Tornando al locale invece, per quanto riguarda Viareggio, su airbnb risultano attualmente registrati più di 1000 alloggi, molti dei quali costituiti però dalle ‘seconde case’ dove gli affitti brevi sono l’alternativa ad immobili sfitti, perché poi effettivamente utilizzati dai proprietari per diversi mesi l’anno. Bisognerebbe poi prendere atto che gli affitti brevi, se così diffusi, rispondono a un bisogno concreto: non solo dei turisti ma anche di chi si sposta per lavoro o per studio". "Ma la realtà è un luogo dove il Partito Democratico non abita volentieri – conclude il sindaco Del Ghingaro -: non cercare il confronto con gli amministratori dei territori che verranno investiti da questo nuovo regolamento ne è la dimostrazione pratica".