SERGIO IACOPETTI
Cronaca

Viareggio, i funerali di Filomena D’Elia: “Ciao anima pura del Carnevale”. Il dolore di una città

L’ultimo saluto alla donna morta in un incidente stradale vicino a Capezzano, dove abitava. La chiesa di Santa Rita non è riuscita a contenere le tante persone presenti

Un momento dei funerali della donna, molto conosciuta negli ambienti del Carnevale

Un momento dei funerali della donna, molto conosciuta negli ambienti del Carnevale

Viareggio, 29 agosto 2024 – La chiesa di Santa Rita non è riuscita a contenere l’abbraccio che la città ha voluto regalare a Filomena D’Elia, per il suo ultimo viaggio. La bara, su cui era stata adagiata una Burlamacca – perché per ‘La Filo’ il Carnevale era una passione vera – ha diviso due ali di folla che a stento sono riuscite a trattenere le lacrime per quell’anima così pura, gioviale, allegra e disponibile con tutti.

Del resto, non provare empatia per Filomena era praticamente impossibile. Troppo grande il suo cuore e troppo grande il suo sorriso. Sorriso che campeggiava in una bella foto amoralevolemente protetta dal marito Marco, commissario di polizia a Viareggio, e che tutti hanno voluto baciare, prima che la salma prendesse la direzione di Livorno dove sarà cremata.

Marco, scortato dalla suocera Maria Rosaria e dal cognato Angelo, ha cercato di farsi forza nutrendosi dell’amore incondizionato arrivato da tutto il mondo dell’Arma e del Carnevale che con Filomena aveva stretto un legame di pura e vera amicizia.

L’omelia di don Emanuele ha rimarcato come chi nella vita terrena dispensa amore, altro non possa ricevere nel cammino verso l’ascesa al cielo.

«Filomena era un’anima pura che amava nel vero senso della parola gli altri – ha sottolineato –; nella sua vita ha portato gioia a chi era in difficoltà, anche solo con una carezza, una buona maniera e un sorriso, ma ci è riuscita con straordinario trasporto».

Concetto ribadito da Marco che, oltre a leggere una poesia tanto cara alla sua Filo, ha voluto leggere una lettera scritta di suo pugno dal loro primogenito Andrea, che assieme al fratello Emanuele non se l’è sentita di assistere alle esequie della persona più importante della loro vita.

«Mamma, io non sono qui adesso con te, ma so che non sei sola – ha letto Marco –; accanto a te ci sono papà, la nonna, gli zii, i cugini e poi, lo so per certo, ci sono tantissimi amici. Amici, con la A maiuscola, perché per te tutti erano amici perché tu nelle persone vedevi solo il bello. Tu eri il bello, tu eri la persona più straordinaria che ci potesse essere. Tu mi hai insegnato ad aprire il cuore verso gli altri, tenendo ben presente che se fai del bene agli altri questo stesso bene ritorna sempre indietro. Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto, ti ringrazio per ogni singola carezza, per ogni singolo sorriso, per ogni singolo bacio. Ti amerò per sempre».

Mentre Marco ha la voce rotta dalla commozione, dalle sedute della parrocchia si alza un sentitissimo applauso e gli occhi dei presenti si fanno ancora più lucidi. C’è chi grida: «Marco vi vogliamo tanto bene», e così Marco trova la forza di ribadire quanto possa esser stato fortunato a dividere la vita con una persona come Filomena.

La funzione è finita, la salma esce dalla chiesa e viene caricata sul carro funebre. C’è ancora tempo per un ultimo saluto a Filo e c’è anche chi intona qualche canzone di Carnevale. Marco saluta e abbraccia tutti, poi si gira verso Filomena, si avvicina al suo feretro e abbassa la testa per sussurrarle qualcosa di intimo. Prende in mano la sua foto e la bacia, per l’ultima volta con tutto l’amore che ha nel corpo. Filomena è pronta per salire in paradiso, dove continuerà a fare quello che meglio le è riuscito nella vita terrena: distribuire amore vero a tutti.