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Viareggio, l’ultima pineta ormai è un cimitero di alberi: così le piante muoiono

Ambiente, la grande preoccupazione della gente: "Di questo passo non rimarrà più nulla"

Un albero caduto

Viareggio, 29 gennaio 2021 - Pur nel cuore della città, incastrata tra i palazzi di Città Giardino e di Don Bosco, conserva un’anima selvaggia. C’è la Pineta e nient’altro a dividere via Zara e via Udine, via Fratti e via Digione. Nessun chiosco, nessun viale. Solo un piccolo parco giochi su cui, senza una chioma verde a fare ombra, il sole piove a picco. Nelle belle giornate d’inverno i raggi si avvertono come una carezza, ma d’estate l’atmosfera è rovente. E proprio quell’ultimo tratto di bosco, carico di rovi e di umori, bellissimo ricordo di Viareggio prima dell’urbanizzazione spinta, adesso rischia di scomparire.

Ormai è un cimitero di giganti. Sono uno, due, tre quattro, e ancora cinque, sei... gli alberi caduti. Sembrano pini anziani, almeno a giudicare dalla stazza. Le loro radici, nel terreno zuppo, hanno ceduto, e sono stramazzati a terra con tutta la loro storia sollevando la terra tutt’intorno. Hanno cominciato a cadere giù, uno dopo l’altro, come un fragile castello di carte. Con un effetto domino che preoccupa chi vive lì, e quella Pineta la frequenta.

"La situazione è precipitata nell’ultimo mese", raccontano i residenti che dalle loro finestre hanno visto il panorama cambiare, il parco svuotarsi. "In mezzo a tutta questa devastazione il pensiero che un albero possa cadere non ci fa passeggiare tranquilli" racconta invece una coppia che si tiene sul ciglio della strada mentre il loro cagnolino, lasciato libero dal guinzaglio, si avventura in quel groviglio di rami e di tronchi. Proprio nel punto dove fino a qualche anno fa sorgeva il Teatro Estate, e dove compagnie di teatro e di danza si davano il cambio sul palcoscenico durante la lunga stagione balneare.

«Sembra che qui si sia appena abbattuto un tornado. Invece – proseguono i residenti – la Pineta ha solo attraversato un altro inverno. E cosa succederà il prossimo inverno? E quello dopo? Di questo passo non resterà nulla". Tra i vari problemi tornano poi a sollevarne uno, segnalato più e più volte. "Il fosso all’angolo tra via Digione e via Udine è perennemente intasato. Una situazione che va avanti da anni. All’epoca della giunta Betti dei tecnici sono intervenuti per un sopralluogo. Ma di fatto non si è ancoro risolto niente".

Accade regolarmente "che il tubo che passa sotto via Udine, all’altezza con via Digione, si ostruisca. Con la conseguenza che, soprattutto dopo le grandi piogge, il canale si riempe d’acqua. E a nostro avviso - concludo i residenti – anche questo ristagno finisce per indebolire le radici degli alberi. Avevamo proposto di metterci un sistema di grate, di modo che i rifiuti, che vengono buttati nel fosso soprattutto d’estate, non vadano a tapparlo. Ma alla fine c’è stato solo un rimpallo di competenze e non si è risolto nulla".

Alice Gugliantini