MARTINA DELCHICCA
Cronaca

Viareggio, a scuola torna la dieta vegana. Ma senza l’avallo dell’Asl

Via libera al menù vegano, ma le famiglie dovranno assumersi la responsabilità. La biologa nutrizionista Bambini: "Garantito un diritto etico ed educativo"

A Viareggio la refezione scolastica è gestita da ICare (Fotografia di repertorio)

Viareggio, 17 maggio 2024 – Lavorando d’intesa con la biologa nutrizionista Stefania Bambini , il Comune di Viareggio ha deciso di autorizzare il menù vegano nelle scuole. Anche senza il benestare della Asl. Le famiglie che lo chiederanno non dovranno dunque presentare alcun certificato medico, ma dovranno firmare un’assunzione di responsabilità: "Poiché – come si legge in conclusione del documento – il dipartimento di prevenzione igiene pubblica e nutrizione non ha validato i menù vegani ed i pasti vegani nel servizio refezione scolastica del Comune di Viareggio saranno somministrati senza l’approvazione dell’Azienda Usl".

È questo l’epilogo di una storia cominciata a metà marzo, quando ICare – che per il Comune si occupa del servizio di refezione scolastica – ha recapitato una circolare alle famiglie per informarle che, di lì a pochi giorni, la dieta vegana sarebbe stata soppressa. Perché per il servizio dell’Asl, chiamato ogni cinque anni validare le diete proposte nelle scuole, “non è attualmente ammessa dalle linee guida della ristorazione scolastica”.

Ricevuta la circolare, numerose famiglie si sono mobilitate per rivendicare il diritto al rispetto di una scelta etica ed educativa. Facendosi forza sulle linee guida del Ministero della Salute, in cui si specifica che il servizio di ristorazione scolastica deve prevedere la possibilità di pasti specifici per determinate condizioni cliniche (allergie o intolleranze) o esigenze etiche, culturali e religiose. Su impulso dell’assessora alla pubblica istruzione Sandra Mei è stato convocato un tavolo, a cui – oltre all’Asl e ad ICare – ha partecipato anche la dottoressa Bambini, referente delle Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana per la Toscana. "Ho personalmente valutato il menù vegetariano stretto proposta da ICare – spiega – apportando soltanto delle piccole modifiche. Perché sostanzialmente ritengo fosse già opportunamente bilanciato". Menù che il Comune ha dunque deciso di autorizzare.

Rispetto alla dieta vegana e vegetariana non ha dubbi: "Tutte le più importanti società scientifiche internazionali riconoscono ormai che una dieta vegetariana, anche vegana, ben pianificata, può garantire un adeguato equilibrio nutrizionale ove non apportare, addirittura, maggiori benefici alla salute dei bambini e degli adulti. Anche nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie". Ringrazia infine l’assessora Mei e la dottoressa Stefania Tori , responsabile di ICare, "Per aver compreso e cercato una soluzione affinché – conclude Bambini – possa essere garantito un diritto".