MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Viareggio, incubo del tombino: spaccata all’Eden e tentativo di furto dal macellaio Abramo

Per le attività commerciali è stata un’altra notte nel mirino dei ladri. Franceschini: "Questo è un problema, e non si risolve ignorandolo. Da un anno chiediamo almeno un confronto con l’amministrazione"

Tentativo di spaccata alla macelleria-bistrot di via Verdi

Tentativo di spaccata alla macelleria-bistrot di via Verdi

Viareggio, 17 luglio 2024 – “Questa volta è toccato al Franceschini“ , dicevano ieri mattina in piazza Cavour. Quando ha cominciato a diffondersi la notizia del tentativo di spaccata (andata a vuoto solo grazie alla vetrata blindata che ha retto sotto l’urto dei colpi) alla macelleria-bistrot di via Verdi.

“Questa volta“ è solo l’ultima di una lunga serie di spaccate ai danni delle attività commerciali della città; e “Il Franceschini“ è Abramo, che insieme alla moglie Teresa Torre porta avanti, con spirito di rinnovamento, l’impresa fondata dal padre Umberto. E insieme a tanti commercianti e cittadini anche una battaglia per rivendicare sicurezza e decoro nel centro città, o "Quanto meno – dice lui , Abramo Franceschini – vorremmo poter parlare con i nostri amministratori di un problema che non si risolve semplicemente ignorandolo, e provare a cercare insieme una strada per affrontarlo davvero".

Ma la macelleria di via Verdi non è stata la sola attività colpita la scorsa notte: alle 2.40 – l’orario segnato dalla telecamere di videosorveglianza – un ladro solitario ha sfondato con un tombino (ormai la tecnica più in voga) la serranda dello storico ristorante pizzeria Eden , in Passeggiata. Le telecamere dell’attività lo riprendono, quasi sempre di spalle, mentre fruga nel registratore di cassa. Dal quale è riuscito a recuperare qualche soldo del fondo, un centinaio di euro, prima di fuggire. Le immagini sono state consegnate e visionate dagli agenti del Commissariato, a lavoro per tentare di identificare l’uomo. E capire se possa esserci un collegamento con i colpi messi a segno di recente, tra il centro e il quartiere Marco Polo.

In attesa che le indagini facciano il loro corso, resta l’amarezza. "Perché – dice Franceschini – ormai non siamo più di fronte ad un caso isolato. Ma ad una situazione endemica. Da oltre un anno con il comitato di piazza Cavour e come associazioni di categoria chiediamo all’amministrazione di incontrarci per valutare insieme misure per contrastare accadimenti come quello che ha colpito me, e che comunque non è neppure tra i più gravi.

Lo abbiamo fatto con formale richiesta, poi protocollando in Comune 2.028 firme per provare a far convocare un consiglio comunale aperto, e ancora organizzando una manifestazione che ha portato in piazza quasi mille persone. Ma di fronte a tutto questo – prosegue Franceschini – dall’amministrazione non abbiamo ottenuto nessuna, e ribadisco nessuna, risposta". Un silenzio che sa di beffa, perché "Se una comunità chiede aiuto con appelli accorati, l’indifferenza – conclude Franceschini – diventa omissione di soccorso".