
Whatsapp (Ansa)
Viareggio, 13 ottobre 2017 - «PAGA o il tuo video finirà nei siti hard». Ci mancavano solo i tentativi di estorsione, nella sciagurata vicenda del video hot, partito per errore dallo smartphone della mamma viareggina. Eppure, oltre alle denunce per la diffusione di quella clip a luci rosse, che riprende un momento di intimità della donna, postato per errore in una chat di WhatsApp e involontariamente consegnato in pasto al mondo, c’è pure dell’altro. Il video casalingo era stato inserito dalla donna, per errore, nella chat creata dai genitori della scuola dei figli. E da lì, non si vede altra spiegazione, quel video è stato condiviso con altre persone. In pochi giorni è diventato un filmato virale, che appunto si riproduceva come un virus da un telefonino all’altro: un bruttissimo episodio di costume, o malcostume, in tutta la Versilia.
NEL GIRO impazzito di condivisioni, il filmatino è finito non solo nelle mani di chi si è divertito a sghignazzare o evidenziare i dettagli fisici della signora, coperta solo da un reggiseno davanti all’obiettivo della telecamera. Ma, secondo una denuncia consegnata alla polizia postale di Lucca, pure di malintenzionati che sono riusciti a contattarla – evidentemente sapendo il nome della protagonista del filmato – per tentare di lucrare sulla vicenda. Ma perché la donna sarebbe stata bersaglio di questo ricatto? E’ un aspetto oggetto di approfondimento.
AL DI LÀ di questo risvolto, il caso dell’incauto «invio» della donna versiliese nel suo momento molto personale, non è stato preso sottogamba dagli inquirenti, alla luce anche di tragici precedenti che hanno riguardato malcapitati e involontari protagonisti di vicende simili. Per questo, dagli 007 del web di Lucca sono partiti accertamenti specifici per arrivare ad identificare chi sia arrivato a minacciare un torto ingiusto. E soprattutto, grazie alla denuncia presentata, se davvero qualcuno intendesse pubblicare il contenuto della sequenza, potrebbe essere perseguito. Quanto accaduto, rappresenta comunque un monito per un utilizzo consapevole delle ultime risorse tecnologiche.
Non a caso, le denunce per reati connessi ad internet aumentano a ritmi vertiginosi e la trattazione di questi casi richiede una professionalità sempre maggiori negli uffici specializzati. E va nella direzione di limitare i danni, anche l’ultima politica annunciata dalla popolarissima applicazione WhatsApp: ci sarà un tempo prestabilito entro cui sarà possibile «pentirsi» di ciò che è stato spedito. ATTENZIONE, però, perché in attesa di vedere concretamente in atto la «novità» annunciata nelle chat, secondo gli esperti del web, questo accorgimento non metterà completamente al riparo l’utente dal ripetersi di episodi spiacevoli, perché nel tempo che intercorrerà tra l’invio e la cancellazione, il contenuto sarà comunque acquisibile e divulgabile dai destinatari.
b.s.