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Villa Blanc, un gioiello per la cordata Nesti

L’ex re delle scommesse on line acquista la dimora maestosa sul lungomare costruita nel 1930. Ipotesi trasformazione in un relais di lusso

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Francesca Navari

E’ il re delle scommesse on line il nuovo proprietario della storica e maestosa Villa Blanc sul lungomare. Un altro gioiello entra a far parte del patrimonio degli imprentori pistoiesi Stefano e Lorenzo Nesti, ex titolari del colosso GoldBet e recentemente – dopo aver ceduto il gruppo a 265 milioni – concentrati su operazioni immobiliari in Versilia attraverso verse controllate. La cordata che fa capo ai Nesti nel giro due anni ha acquistato l’ex hotel Giada, gli stabilimenti Orsa Maggiore e Maitò a Forte dei Marmi e ha rilevato l’intero patrimonio immobiliare della Finel Viareggio, compresa la completa acquisizione al 100% del Grand Hotel Principe Piemonte. Un impero che continua, dunque, ad allargarsi. Nei giorni scorsi infatti è stato sottoscritto il rogito multimilionario per la venta Villa Blanc da parte dei proprietari, l’architetto Alessandro Rizzo e la sorella Francesca meco veterinario, ere nel notaio Francesco Rizzo che quella mora da mille e una notte la comprò nel 1985. Villa Blanc – 2100 metri quadrati stribuiti su quattro piani, con annessa dependance da 250 metri quadrati e 5mila parco – col suo stile rinascimentale toscano è rimasta icona una storia lunga quasi cento anni. Quando Viareggio era salotto dell’intellighenzia del Novecento, quando non c’erano i palazzoni Città Giarno e il clima festaiolo e della nobiltà riservata si consumava proprio nell’intimità dei saloni.

La mora fu costruita nel 1930 per volontà del barone Alberto Carlo Blanc, paleontologo fama internazionale (a lui è stato intitolato il museo a Villa Paolina) che si affidò al progetto dell’ingegner Quaroni assieme all’architetto Alfredo Belluomini per la costruzione quella che doveva essere la sua casa al mare. La famiglia Blanc aveva già realizzato immobili lusso: il nonno, il barone Alberto Blanc, era stato il primo ministro degli esteri nel gabinetto Crispi e stetto collaboratore Cavour quando la capitale d’Italia era a Torino; poi lo spostamento dell’intera famiglia a Roma, a vivere in quella che è oggi la sede dell’Università Luiss. Il nipote Alberto Carlo aveva sempre avuto la passione per il mare e Villa Blanc fu la prima lottizzazione dell’allora ’quartiere littorio’ a nord via Catalani, incastonata tra pineta e mare, ai tempi in cui il viale si interrompeva al Principe Piemonte. E qui è rimasta a vivere fino all’ultimo l’unica figlia Miriam, che a fine anni Sessanta l’ha affittata a Delia Scala, la più famosa soubrette italiana del Dopoguerra e, nel 1985, ha venduto quel patrimonio immobiliare al notaio Rizzo. Nei primi del Novecento Villa Blanc – scelta anche come set fiction – ha brillato come punto incontro per far cultura. Qui arrivavano da Pirandello a Marconi, da D’Annunzio fino a Edda Ciano, amica stretta della baronessa Miriam Blanc oltre che vicina casa (Villa Selene è a pochi passi e anch’essa già nella proprietà delle holng della famiglia Nesti). Durante la Guerra la mora dei Blanc fu requisita prima dall’esercito nazista e poi dalle truppe americane, tanto che su un angolo sono ancora visibili i ruderi una casamatta a protezione dell’eficio. Da lì si sono spenti anche i bagliori mondanità sotto il patio: solo in anni recenti il notaio Rizzo, scomparso nel 2006, ha messo a sposizione il parco per i galà beneficenza della Croce Rossa, vincendo quella sua indole uomo riflessivo e riservato.

Adesso dunque quella testimonianza della Viareggio che fu è destinata a un nuovo percorso. Nel 2021 potrebbe già partire la ristrutturazione dell’immobile per una destinazione ancora non nota. Villa Blanc, così come Villa Selene, venterà forse relais lusso in un circuito hotellerie collegato all’ex Giada Forte e al Grand hotel Principe Piemonte?