Vittorio Sgarbi a Viareggio: il Belvedere e l’ironia pungente

Il sottosegretario ha inaugurato la mostra "Che la festa cominci" alla Gamc. Del Ghingaro: "Fa sempre piacere averlo al Carnevale"

foto Umicini

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Viareggio, 29 gennaio 2023 - Re Carnevale, al secolo Enrico Petri (una vita spesa a curare la gente), non perde l’attimo. E nemmeno la battuta. Così, nell’allungare la mano per stringere quella di Elisabetta Sgarbi, esclama: "ma Sgarbi come quel politico?". "Non abbiamo nessuna relazione", ribatte con quell’ironia che le è propria la sorella del sottosegretario alla Cultura e critico d’arte, Vittorio. E se il buongiorno si vede dal mattino, mettetevi comodi perché l’inaugurazione del mostra dedicata all’arte del Carnevale ieri mattina alla Gamc, è stata foriera di battute e sberleffi in pieno stile carnevalesco.

Del resto il titolo della mostra (realizzata da Roberta Martinelli, con l’allestimento dell’architetto Paolo Riani, e il bellissimo catalogo pubblicato dalla Nave di Teseo casa editrice, appunto, di Elisabetta Sgarbi) è “Che la festa cominci...“. E così è stato. Con battute (“dal sen fuggite“) esplose come coriandoli sulla numerosa platea tra cui il giornalista americano Alan Friedman e molti politici locali. E da istrione dei salotti televisi Vittorio Sgarbi, con la sua pungente (e colta) ironia, ha immediatamente occupato la scena. "Anche se questa volta ha esordito, più che sottosegretario, sono qui in veste di sottofratello".

Già, perché a rivestire i panni delle padrone di casa e, soprattutto, di artefici di una intensa e preziosa collaborazione (non solo la mostra e il catalogo, ma anche la musica con gli Extraliscio e un numero speciale di Linus dedicato al Carnevale con testi, tra gli altri di Fabio Genovesi) "sono mia sorella, la ministra Sgarbi ,e la ministra Marcucci", esordisce il critico d’arte. "Nottetempo – prosegue frizzante – hanno spodestato la giunta. Per questo stamani non ci sono né il sindaco, né l’assessora". Risolvendo così, con uno sberleffo, l’antico dilemma morettiano ("mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?"). Ma a finire nel mirino del Sottosegerario per il progetto del Belvedere Puccini ("gliel’ho detto al mio amico Giorgio, altro che spostare statue e colonnini, tu mettiti nel giardino della villa del Maestro e guarda il lago come lo vedeva lui. Eccolo il Belvedere. Così, ti faccio risparmiare anche milioni di euro in architetti e progetti") non c’è solo il sindaco Del Ghingaro. Visto che si parla di Torre del Lago e "dei più grandi musicisti del Novecento – aggiunge Sgarbi – lasciatemi salutare anche il mio amico Alberto Veronesi (prima a dir la verità ero anche amico di suo padre Umberto). Un direttore d’orchestra che prima si è candidato con Sala, poi con Renzi e ora con la Meloni. È un grande. La politica è in continuo movimento e lui sta fermo e l’aspetta quando passa. In fondo la politica oggi è proprio così: un grande Carnevale. E Viareggio lo sa". Applausi e sguardi divertiti dei presenti. "Tornerò per i corsi e spero di vedere su un carro anche la mia immagine. Quando successe, qualche hanno fa, capiì di essere diventato famoso".

"Ben venga – coglie al balzo l’occasione il sindaco Del Ghingaro appena rientrato nel suo ufficio in Comune -. A noi fa sempre piacere ospitare Sgarbi al Carnevale". In fondo l’essenza della festa è proprio questa. La potenza del Carnevale sta tutta qui: le stupende, grottesche, dettagliatissime caricature che propone altro non sono che la proiezione della realtà in cui viviamo. E anche delle polemiche. Così Del Ghingaro ricorda al sottosegretario Sgarbi "che sono 5 anni che non lo vedo e non lo sento. Però lo rassicuro. Noi sul Belvedere siamo avanti. Abbiamo stanziato due milioni di euro, ottenuto un contributo a fondo perduto del Pnrr e incassato tutte le autorizzazioni compresa quella della Sovrintendenza che rappresenta il pbraccio operativo del Ministero di cui lui è sottosegretario. Non solo. Abbiamo già fatto anche la gara e individuato la ditta esecutrice. Insomma siamo avanti . E siccome vogliamo bene a Puccini, nel 2024 quando lo ricorderemo nel centernario della morte, vogliamo fargli vedere non solo il lago, ma un Belvedere che sia all’altezza degli occhi del grande maestro". E, allora, che la festa cominci.

Red. Via.