Cresce la possibilità che al Carnevale 2023 manchi lo stand della Croce verde, in passato sempre all’angolo tra le vie Carducci e Vespucci. “Il Consiglio Direttivo della Croce Verde – spiega la presidente Carla Vivoli (nella foto) - si riunirà lunedì sera, ma la mia personale sensazione è che difficilmente si riuscirà a trovare la quadra. La nostra associazione vive di volontariato ed ha una importanza sociale enorme per la città. Non merita trattamenti particolari ma almeno rispetto e questo rispetto, mi pare chiaramente, sia venuto a mancare”.
“A nome personale – prosegue – mi sforzo di capire la Fondazione Carnevale. Sono tempi duri per tutti, anche per chi amministra il Carnevale che deve fare i conti con aumenti su ogni voce, ma trattare una associazione di volontariato alla stregua di un normale banchetto di bibite, cibo, coriandoli o cianfrusaglie varie è poco rispettoso. Quelle attività tengono per loro il guadagno mentre noi lo riversiamo nella città stessa. Con che faccia possiamo spendere migliaia di euro per il Carnevale e poi chiedere alla città donazioni per l’acquisto di una ambulanza?”.
La Fondazione Carnevale da anni ha appaltato ad una società fiorentina la gestione dei chioschi lungo il percorso. Questa società finora concesso alle associazioni la gratuità dei siti, ma da questo anno non è sarà più così. “All’ultimo colloquio avuto – spiega Vivoli – la loro richiesta è scesa da 10 mila a 7.500 euro più Iva. L’erborso che dovremmo sostenere rimane attorno ai 9 mila euro, importo proibitivo anche perché a questo canone si deve aggiungere la spesa per le utenze e gli allacci di acqua, luce e gas”. Vivoli scarta anche l’opzione, proposta dalla Fondazione, di usufruire gratuitamente di uno spazio dopo l’hotel Royal in direzione Lido di Camaiore: “Non sarebbe appetibile economicamente, e non avremmo più neanche i tempi tecnici per i necessari allacci”. Ds qui un appello alla Fondazione: “Sia quel che sia, almeno date risposta al preventivo da 7.500 euro che vi abbiamo inviato relativamente alla nostra presenza ai corsi. Si parla di sicurezza e non di bomboloni o bibite”.
Sergio Iacopetti