REDAZIONE VIAREGGIO

"Vogliamo le chiavi del municipio". Lettera dei consiglieri di minoranza

"Ormai la rappresentanza in assise è quasi paritaria: chiediamo una stanza per lavorare e accesso garantito"

L’ex consigliere di maggioranza Ghiselli

L’ex consigliere di maggioranza Ghiselli

Nuova grana per l’aministrazione Murzi. Dopo aver cambiato la serratura della stanza in municipio utilizzata dal consigliere Enrico Ghiselli a seguito della frattura con la maggioranza, ecco protocollata la lettera di tutti i membri dell’opposizione – Ghiselli compreso col suo nuovo gruppo ’Legalità e trasparenza’ – per reclamare uno spazio adeguato per l’intera minoranza. Con tanto di chiavi del palazzo.

La richiesta infatti segue la recente comunicazione dell’amministrazione comunale con cui si invitava Ghiselli ad ’appoggiarsi’ in sala giunta, accessibile ai consiglieri dal lunedì al giovedì dalle 8,30 alle 10. "Questa disponibilità ci pare irrispettosa del ruolo istituzionale degli eletti dai cittadini, seppur non appartenenti alla maggioranza – tuona l’intera opposizione – e si tenga presente che ad oggi, con l’uscita dalla maggioranza di ben due membri, la rappresentanza in consiglio comunale è pressochè paritaria (maggioranza con 6 consiglieri più il sindaco e mnoranza con 6 elementi) e mentre la maggioranza ha a disposizione l’intero palazzo comunale tutti i giorni h24, concedere all’opposizione l’accesso per sole 6 ore a settimana è quasi un’offesa alla democrazia. Basilare è il rispetto per chi ha idee diverse da chi governa, e tale rispetto si evidenzia anche dalla accessibilità agli spazi comunali. Pertanto – arrivano al dunque i consiglieri – riteniamo che sia necessario riservare una stanza del palazzo ai gruppi consiliari di opposizione, con pc, un tavolo, sedie e un mobile per contenere la documentazione. Chiediamo inoltre la chiave del municipio per accedere alla stanza a noi riservata. Siamo disponibili anche a condividere uno spazio che ci autogestiremo per non arrecare troppo disagio all’amministrazione comunale".

Francesca Navari