Eravamo quattro amici... non al bar ma sui campi del Tennis Club Italia di Forte dei Marmi, terreno fertile e poi culla di tanti atleti che vanno per la maggiore proprio in queste ore. La storia del circolo se posta sotto la lente di ingrandimento della squadra (vittoriosa) di Coppa Davis, ci permette di approfondire tante belle storie. Altro che personaggi dimezzati come il Visconte di Italo Calvino: personaggi-atleti di spicco, con il cuore in mano, con la testa giusta per scrivere pagine da scolpire e venerare. Del circolo e dell’Italia tennistica.
Un esempio? Prendente Filippo Volandri. Intanto il capitano non giocatore azzurro, oppure chiamatelo commissario tecnico, è uno dei cinque atleti toscani (fra questi c’è anche il fortemarmino Davide Bramanti) ad avere in bacheca lo scalpo di Roger Federer in un torneo giovanile. Ma Volandri – tuttora tesserato come giocatore per il Tc Italia – ha conosciuto la Versilia e il Forte 30 anni fa nel torneo giovanile delle Province, disputato sui campi di via dell’Acqua. Poi sia nel 2012 che nel 2015, Filippo Volandri da Livorno, ha fatto parte della squadra del Tc Italia che ha vinto lo scudetto, prima a Rovereto e poi a Montecatini. Ricorda Sergio Marrai: “Nel 2012, contro Trento, fra i compagni di squadra di Volandri, c’erano Matteo mio figlio, Giorgini, Trusendi, Olaso, Bramanti e Pippi; tre anni dopo, contro l’Aniene Roma, furono Volandri, ancora Matteo, Trusendi e Viola a portarci al titolo tricolore”.
Per trovare un altro “Gronchi rosa” del tennis italiano, bisogna passare al 2019, quando il Tennis Italia arrivò alla finale – persa a Todi contro il Park Genova – avendo nel suo organico (non tutti vennero utilizzati, a cominciare da Jannik Sinner) non solo il fuoriclasse altoatesini strappato allo sci di San Candido, ma anche Volandri, Sonego e Travaglia. Senza dimenticare che l’attuale allenatore di Jannik Sinner è Simone Vagnozzi, per due anni capitano non giocatore del club versiliese.
Insomma, tanta roba che rimane scolpita negli archivi federali e nella memoria di chi per il tennis e lo sport è pronto non solo a frugarsi in tasca per garantire il top agli atleti, ma anche investire sugli impianti per favorire una massiccia partecipazione, a prezzi concorrenziali o con convenzioni scolastiche, alle nuove generazioni.
A Forte dei Marmi ci credono da tempo. Non solo al Tc Italia. Non è un caso che il Comune guidato dal sindaco Bruno Murzi abbia un singolare primato nazionale, anche se gli impianti sono tutti privati: in rapporto fra il numero dei campi da tennis e il numero dei residenti è quello che ha la percentuale migliore. Una chicca. L’ennesima di quel piccolo mondo (ma sempre attento alla modernità) che gira attorno allo sport, terreno spesso bistrattato e trattato con sufficienza, salvo poi scoprirlo quando succede qualcosa di speciale che riempe gli occhi e gonfia di orgoglio il petto della gente comune.
Giovanni Lorenzini