REDAZIONE VIAREGGIO

Volpi-Lazzarini, la coppia dello sfascio totale

Rilevarono le Zebre che viaggiavano in acque sicure in serie D. Con loro indagati anche il ds Petrollini e gli allenatori Aiello e Macchetti

L’inchiesta della procura di Lucca risuona oggi come un autentico terremoto nella Viareggio sportiva da oltre un anno senza lo stadio dei Pini e senza più la squadra di calcio. La Procura ha portato allo scoperto quanto in tanti avevano supposto. Qualcosa non tornava in quella sfilza interminabile di sconfitte. Le carte sono adesso nelle mani della magistratura chiamata a fare luce su quello che avvenne in quelle partite incriminate, fra le quali, come si legge nel fascicolo nazionale della nostra edizione anche Viareggio-Trestina (0-1), Massese-Viareggio (0-0) e Viareggio-Scandicci (0-0) tutte del girone di ritorno del campionato 20182019 di Serie D (girone E) dato che nel registro degli indagati figurano l’allora allenatore del Trestina Enrico Cerbella, l’allora difensore della Massese Alessio Mariotti ed il direttore sportivo dello Scandicci Mirko Garaffoni. Ma ricostruiamo meglio i personaggi della vicenda coinvolti in quel Viareggio.

Tommaso Volpi. "Le società le dovete lasciare lavorare e poi si tirano le conclusioni all’ultimo. Noi a differenza degli altri facciamo calcio. La nostra è un’azienda calcio. Gli altri fanno gli avvocati (Baroni, ndr) e scavano il marmo (Raffo, ndr). Noi facciamo solo calcio". Queste parole del ‘Cobra’ Volpi, allora direttore dell’area tecnica del Viareggio 2014, pronunciate durante un’intervista televisiva con ‘Palla al centro’ allo stadio di Camaiore dopo la vittoria 2-0 sul Montevarchi hanno fatto storia. Proprio da Montevarchi, dove Volpi era stato anni prima, già arrivavano voci che mettevano in guardia Viareggio e tifoseria dal personaggio Volpi. Che poi, di fatto, ha spento il calcio in città.

Sergio Lazzarini. L’uomo “misterioso”, ex poliziotto, che a volte non lo si poteva nemmeno nominare. Proprietario occulto del Viareggio 2014 dove portò a giocare anche il figlio Edoardo che venne addirittura fatto subito capitano per quel poco che c’è stato. Insieme all’amico Volpi ha ereditato una situazione debitoria importante (non certo per colpe da attribuire a loro) con una sfilza infinita di vertenze da pagare. Ma dovevano saperlo quando hanno comprato.

Gianni Petrollini. Il ds che prese il posto della bandiera bianconera Alberto Reccolani nel febbraio 2019 ha contribuito allo sfascio della squadra dal punto di vista tecnico avallando i continui cambi di allenatori (con nessuno dei quali andava d’accordo) e interagendo male coi calciatori. È rimasto fino all’ultimo sulla barca che stava affondando accanto a Volpi. Imperdonabile, sportivamente parlando, il pasticcio della mancata iscrizione on-line nei tempi noti da regolamento.

Antonio Aiello. Allenatore chiamato al posto di ‘Gigi’ Pagliuca a gennaio 2019. Iniziò benissimo con 7 punti in 8 giorni. Poi le “strane” sconfitte. Fu esonerato, poi richiamato dopo appena tre partite ma durò poco dimettendosi in seguito ad altre due sconfitte sul campo. Disse che lui non era tipo da piegarsi ai Lazzarini-Volpi-Petrollini che volevano fargli la formazione. Poi ci ripensò ma la società non lo rivolle. Uno scenario da barzelletta vera.

Andrea Macchetti. Sbarcò a Viareggio, con uno “sponsor” al seguito si disse al tempo, per allenare la formazione Juniores alla Coppa Carnevale. Dopo il divorzio con Aiello, Volpi gli affidò la guida della prima squadra in Serie D. Macchetti ci mise passione ma era palese non fosse pronto per la categoria. Pittoresco e simpatico agli occhi di alcuni tifosi. Spesso era evidente come si piegasse a decisioni tecniche “imposte dall’alto”.

Simone Ferro