VIAREGGIOUno spiraglio di luce, come quelle che addobbano molti dei loro alberi di Natale, che possa illuminare anche un avvenire, per molti, ancora troppo incerto. Uno spiraglio, di quella luce, che possa concedere loro una tranquillità e chiarezza futura, sul destino e il tracciato che toccherà a quegli stabilimenti gestiti da anni e tramandati dalle loro famiglie.
"Cosa vorremmo sotto l’albero? - racconta Simonetta Romani, proprietaria del Bagno Guido sul lungomare viareggino - Ce lo siamo chiesti anche all’ultima assemblea, tutti insieme. Vorremmo un po’di tranquillità, per la Bolkenstein, perché si dice, a livello politico, tutto il contrario di tutto. Chi dice che la proroga potrebbe andare al 2033 e chi dice già che sono già scadute: a questo punto, dunque, il sogno sarebbe poter lavorare in maniera più serena e di avere chiarezza, perché c’è in gioco il futuro di famiglie e figli, e penso che chiunque abbia dei figli si chieda cosa potrà dare, loro, un domani. Perché si rischia di perdere tutto e non avere più un lavoro".
Interrogativi che aleggiano su un Natale e che, dalle cabine chiuse degli stabilimenti balneari del territorio, arrivano ai piani alti, su ciò che verrà deciso, ma anche su ciò che, già, è stato detto. E in cui è racchiuso un futuro, personale, economico e aziendale, di intere famiglie, a cui, basterebbe, sotto l’albero, una risposta, "per dare sicurezza, ad esempio con un indennizzo - conclude Romani - per poter creare possibilità di farsene un altro e non portare via quello che hanno avuto da una vita e che da un giorno all’altro potrebbero vedere portarsi via".