PAOLO DI GRAZIA
Cronaca

Sequestrato yacht di 23 metri: caparra da 100mila euro, ma poi la vendita sfuma

Per aver indietro i soldi già versati l’acquirente si è rivolto all’avvocato Tommaso Bertuccelli. Imbarcazione iscritta nel registro del porto di Viareggio. Sigilli apposti dalla Capitaneria

I sigilli messi sull’imbarcazione

I sigilli messi sull’imbarcazione

Viareggio, 1 giugno 2023 – E’ stato sottoposto a sequestro conservativo uno yacht di 23 metri battente bandiera viareggina, nel senso che è iscritto nel registro delle imbarcazioni da diporto della Capitaneria di Viareggio. L’imbarcazione denominata J’Adore, costruita a cavallo degli anni Novanta e Duemila, doveva essere venduta per una somma che si aggirava sui 400 mila euro circa. Il compratore aveva già versato una caparra importante da quasi 100 mila euro, ma poi la trattativa si è arenata. Per questo il compratore – un privato di Cerignola in provincia di Foggia – si è rivolto all’avvocato viareggino Tommaso Bertuccelli, specializzato nell’assistenza legale yachting.

Il legale viareggino ha così chiesto un sequestro conservativo dell’imbarcazione al Tribunale di Foggia che martedì ha emesso un’ordinanza con cui autorizza il sequestro dell’imbarcazione dando mandato alla Capitaneria di Porto competente di procedere. Cosa che è regolarmente avvenuta ieri mattina con gli uomini della Capitaneria che hanno posto i sigilli all’imbarcazione.

“Il mio cliente – spiega l’avvocato viareggino che ha seguito la vicenda – aveva già versato una cospicua somma di denaro quando la trattativa con la controparte si è bloccata all’improvviso. Il fatto strano è che quando sono subentrati i problemi nella vendita, lo yacht era scomparso. Nel senso che era sempre stato ormeggiato nel porto di Manfredonia in Puglia. Ma da lì era ripartito. E’ poi ricomparso nel porto di Rodi Garganico. Ed è lì che gli uomini della Capitaneria di Foggia, devo dire con grande solerzia, hanno apposto i sigilli all’ingresso dell’imbarcazione".

La controparte adesso ha tempo fino al 23 giugno per presentare ricorso.