Forte dei Marmi, 30 luglio 2024 – "Era terrorizzato dal popolo degli scocciatori che lo inondavano di manoscritti illeggibili, di frasi inutili, di complimenti imbarazzanti. Ma col tempo aveva trovato il modo per difendersi anche da loro" racconta Mario Luca Giusti, imprenditore de l’art de la table nei coloratissimi bicchieri e brocche di cristallo sintetico, ricordando i soggiorni di Eugenio Montale a Villa Fasola nei primi anni Settanta, nella casa di famiglia di Forte dei Marmi che fu la prima costruita tra la pineta e le dune sul mare dal suo bisnonno, Carlo Fasola, folgorato dalla bellezza della Versilia nel 1896.
"Montale era amico di mio padre Antonio Giusti e di mia madre Susi Peterich Giusti e si rifugiava da noi con la Gina, la governante che era la sua ombra, da giugno a tutto settembre - continua Mario Luca Giusti, all’epoca adolescente - era un uomo gentile e la sua grande raffinatezza intellettuale lo rendeva spiritoso ed elegante. La Gina lo seguiva, lo precedeva, gli versava il caffè. Poi si fumava una Giubeck. Lentamente, a braccetto con Gina, andava al mare dove li aspettava il bagnino Lorenzo. Montale rimaneva sempre in pantaloni e, se la governante lo permetteva, si toglieva la camicia per restare in canottiera".
Altri tempi, altri uomini, altri riti che oggi in molti rileggono con nostalgia e che rivivono nell’esposizione di foto inedite e di disegni, messaggi, lettere e dediche che Mario Luca Giusti ha voluto dedicare ad “Eusebio” o al Senatore come tutti chiamavano il poeta di Ossi di seppia, inaugurata domenica scorsa a Villa Fasola dove la storia di queste vacanze letterarie è andata in scena per tutti gli anni Settanta.
Mostra che si intitola “Eusebio” e che dal 10 agosto al 10 settembre tutti potranno ammirare a Villa Bertelli, vivendo l’emozione di scoprire la vita semplice e spartana del Premio Nobel per la Letteratura: pranzo sotto la tenda, buon vino bianco, poi ritorno a casa per il riposo. Nel pomeriggio chiacchiere col pittore Nino Tirizzanzi, che dipingeva nella dependance di Villa Fasola le sue nature morte, dispute letterarie con Carmelo Bene, anche lui splendido ospite della famiglia, come pure Carla Fracci.
Poi Montale fermava i pensieri e i panorami del Forte coi pennelli sulla carta di riso. "No, non scriveva poesie, anche il poeta prendeva delle belle vacanze, con una vita semplice e piena di affetto e rispetto", confida Mario Luca Giusti autore delle foto esposte nel salotto dove Montale ascoltava opere liriche canticchiando le arie e indossando le cuffie dell’amico adolescente. Bellissime le foto di mamma Susi che Eusebio considerava “l’unica meraviglia del Forte”, uno chic e uno charme femminile che si è completamente perso.
Tra i lecci e il glicine si può immaginare questo circolo di intellettuali italiani che comprendeva anche Mario Torino ed Henri Moore che veniva al Forte per le Apuane e i marmi di Michelangelo. Insieme ai disegni ecco anche in cornice un osso di seppia, che Montale ha donato al giovane Mario Luca: da un lato ha il disegno di un’upupa e dall’altro le parole illeggibili di una poesia. "Questa è una mostra intima, ci tenevo a farla perché racconta la storia della mia famiglia e quella culturale italiana di 50 anni fa". conclude Mario Luca Giusti.