Viareggio, 24 dicembre 2023 – È il comune di Viareggio il primo in assoluto, tra i quattro costieri della Versilia, a dare una spallata alla Bolkestein prorogando le concessioni balneari al 31 dicembre 2024.
In questo modo la delibera approvata ieri dalla giunta rimanda le aste, di fatto, di altri dodici mesi. Del resto è da tempo che il Comune, insieme a Regione e Anci (di cui il sindaco Giorgio Del Ghingaro è delegato per le politiche del mare), lavora sulla materia alla luce di questa situazione ancora incerta e in stand-by.
Dopo varie riunioni, la giunta ha quindi deciso di avvalersi della legge Draghi 118 del 2022, la quale dispone che "in caso di comprovati problemi oggettivi e temporali nel porre in essere le aste, ci si può avvalere di un’estensione temporale di validità per il 2024".
A complicare la situazione è la mancanza di linee guida ufficiali seguendo le quali i comuni dovrebbero muoversi già dal 1° gennaio 2024.
La Regione ha indicato la correttezza del percorso intrapreso e Anci ha inviato a tutte le amministrazioni una parte introduttiva e generale dell’atto che poi ogni amministrazione dovrà personalizzare e integrare secondo le proprie esigenze. L’atto approvato dalla giunta recepisce quindi le premesse tecnico-giuridiche della Regione e aggiunge le particolari necessità del comune di Viareggio.
"A pochi giorni dalla scadenza dei titoli concessori – recita la delibera – il legislatore non ha affrontato la problematica e non ha dettato principi e le linee guida a cui le amministrazioni devono attenersi in merito sia al contenuto delle evidenze pubbliche che ai diritti di chi oggi è titolare di concessione demaniale e di strutture turistico-recettive. L’assenza di una normativa di riferimento impedisce al nostro ente e agli uffici competenti di procedere all’espletamento delle procedure di evidenza pubblica. Ad oggi è pendente un cospicuo contenzioso amministrativo legato alla durata del rapporto concessorio e non si sono ancora concluse le procedure di valutazione di eventuale incameramento delle opere insistenti sulle aree demaniali marittime in conseguenza della ricognizione avviata dall’Agenzia del demanio nel marzo 2023. Pertanto il limite ultimo del 31 dicembre 2024 ha lo scopo di garantire la continuità dei servizi e confermare degli introiti in favore di Stato, Regione e Comune. Fermo restando che nel 2024 dovrà essere il governo a mettere mano alla materia".