
Roberto Lottini, patron del Cantiere Viareggio e imprenditore negli Usa, in Florida, nel refit e arredi di interni nautici. È titolare della Genesis Yacht di Fort Lauderdale
Viareggio, 20 marzo 2025 – Roberto Lottini, patron del Cantiere Viareggio e imprenditore in Florida nel refit e arredi di interni nautici, è titolare della Genesis Yacht di Fort Lauderdale. Lottini è stato uno dei principali promotori del gemellaggio di Viareggio con Miami.
Da viareggino che da molti anni opera in Florida, qual è la situazione dopo l’annuncio dei nuovi dazi sull’import negli States?
“Per le barche medie e piccole, se sono importate e battono bandiera americana, i cantieri o i loro dealer dovranno aumentare i costi per i clienti, mentre per gli yachts più grandi che di solito battono bandiera straniera, questo problema non dovrebbe sussistere. Però ogni sei mesi si devono spostare fuori dagli Stati Uniti per rinnovare la documentazione e per poter navigare nelle acque territoriali con la bandiera straniera. Solo dopo possono rientrare”.
E nel settore del refit e arredamenti?
“Per gli arredamenti di yachts e pure per i residenziali, se i dazi verranno applicati nella misura proposta e cioè del 25 per cento, questo potrebbe rappresentare un grosso problema per le aziende europee. Per esempio, per quanto ci riguarda, la scelta, ormai di qualche decennio fa, di avere un sito produttivo proprio qui in America, potrebbe risultare strategica e portare più lavoro alla nostra azienda. Ma il momento che stiamo attraversando è certamente quello della navigazione a vista in acque sconosciute”.
E quanto tempo si prevede per le nuove normative?
“Ci sarà da aspettare ancora qualche settimana per vedere come questa situazione evolverà. Nel frattempo possiamo solo prepararci il più possibile alla fase successiva”
Il Palm Beach Boat Show, che chiude domenica, come si pone in questo contesto?
“Quest’anno si presenta come il più grande di sempre e comunque, quello di maggior rilevanza dopo Fort Lauderdale. Comunque per l’industria nautica l’anno sembra essere iniziato bene qui in America. La fine della campagna elettorale e l’elezione del nuovo presidente hanno avuto un buon impatto e dato una spinta al settore. Al momento il clima resta di incertezza, che forse è anche più dannosa dei dazi stessi. Questa situazione in molti casi impedisce la conclusione di trattative in corso in attesa dell’evoluzione finale degli eventi”.