SERGIO IACOPETTI
Economia

"I benzinai non sono approfittatori. Il caro carburante è per le accise"

Impennata dei prezzi, parla Alessandro Vietina, titolare di una stazione di servizio a Viareggio e rappresentante della Faib Confesercenti. Il 25 e 26 gennaio scatta lo sciopero

Viareggio, 14 gennaio 2023 - “Rispetteremo, ovviamente, quanto è stato deciso dal governo. Ma certo non era questo il tipo di provvedimento che ci aspettavamo dopo aver introdotto nuovamente le accise”. Alessandro Vietina, titolare della stazione di servizio Q8 in via Buonarroti a Viareggio, attuale presidente del sindacato gestori Faib Confesercenti Toscana Nord, non usa giri di parole e non nasconde la propria contrarietà al decreto varato martedì dal governo. Decreto che rende giornaliero l’obbligo, per il gestore, di comunicare il prezzo medio del carburante.

Che cosa non la convince?

“Partiamo da un assunto: i dati ufficiali del Ministero dell’Ambiente certificano che l’aumento dei prezzi è dovuto soltanto al ripristino delle accise da inizio anno. Accise che pesano per circa il 51%, mentre la media europea è del 45%, sul gasolio mentre sulla benzina si arriva al 58% contro il 54%”.

Quindi?

“Quindi l’atteggiamento del Governo di considerare i gestori, che incassano una quota fissa sui 3,5 centesimi lordi al litro, come causa del problema è pura demagogia”.

Ora dovrete anche esporre, oltre al prezzo applicato al pubblico, anche il prezzo medio giornaliero.

“Un altro assurdo adempimento. Si esasperano ulteriormente i gestori che già oggi espongono una decina di cartelli prezzi sulle aree di servizio. Si creerà una vera e propria babele cartellonistica”.

Il Governo assicura che servirà a limitare l’esplosione dei prezzi.

“Sciocchezza assoluta perché questi non dipendono dai gestori. Noi non possiamo modificare i prezzi comunicati dalle compagnie, pena la rescissione dei contratti”.

Sta di fatto che gli aumenti viaggiano sui 35 centesimi rispetto allo scorso novembre ed in autostrada i rincari sono ancora maggiori...

“Lì su ogni litro erogato deve aggiungersi il peso delle royalties a favore dei concessionari autostradali e un onere di gestione enormemente più costoso, dovendo garantire servizi h24 e standard qualitativi più elevati”.

Avete in mente qualcosa per dimostrare fattivamente il vostro malumore?

“Certo e per questo abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione della categoria, su tutta la rete stradale e autostradale, per le giornate del 25 e del 26 gennaio. Ma non solo perché avvieremo una campagna di controinformazione ed un presidio sotto Montecitorio“.

Quale è la vostra impressione?

“L’impressione è quella di un Esecutivo a caccia di risorse per coprire le proprie responsabilità politiche, senza avere neppure il coraggio di mettere la faccia sulle scelte operate, vale a dire di aver deciso di risparmiare o utilizzare in altro modo 6 miliardi di euro, ben sapendo che l’Agenzia delle Dogane, il Mimit, e l’Agenzia delle Entrate hanno la conoscenza e la disponibilità di dati sul movimento, sui prezzi dei carburanti e sull’affidabilità delle comunicazioni giornaliere rese dalla categoria”.

Insomma chi sono allora gli speculatori?

“Di certo non i benzinai. Il prezzo offerto agli automobilisti è suscettibile a fattori geopolitici, a fattori relativi alla richiesta-domanda. Sono le grandi compagnie che gestiscono prezzi e mercato”.

Ma, in sostanza, da cosa è formato il prezzo dei carburanti?

“Gli elementi sono tre: il costo della materia prima, la componente fiscale (Iva e accise) e il margine lordo che determina i guadagni di distributori, intermediari e venditori”.

Fare il benzinaio è sempre più difficile?

“Resistere economicamente non è semplice. Da quando mio padre Gualtiero aprì la pompa nel 1969 di cose ne sono cambiate. Noi abbiamo anche servizio lavaggio, bar e tabacchi. Non di rado ci vengono a trovare Lippi, Fascetti, Bettarini e tanti altri personaggi in vista della città. Facciamo il nostro lavoro sempre con il sorriso e con passione ma non è semplice e soprattutto non siamo speculatori. Semmai siamo l’ultima ruota del carro”.

Sergio Iacopetti