Viareggio, 10 aprile 2018 - Il più vincente, il più famoso personaggio del calcio italiano nel mondo, il tecnico che tutte le società vorrebbero avere. Marcello Lippi giovedì 12 aprile compie 70 anni. Li festeggia nella Cina dove lavora come allenatore della Nazionale del paese del Dragone ma la sua Viareggio lo ha festeggiato circa un mese fa quando, prima che Marcello partisse per i suoi impegni professionali in Cina, venne realizzata una bella festa al ristorante Basilico Fresco sulla marina di Torre del Lago dove sono arrivati in tanti. Suoi ex giocatori, suoi colleghi tecnici ma soprattutto i tanti amici che a Viareggio e nel resto d’Italia ha.
Un campione vero, Marcello, sul campo e nella vita. Perché i grandi risultati non arrivano per caso. Aveva già portato la Juventus a vincere tutto quando nell’incredibile estate del 2006 partì da Coverciano con la sua nazionale italiana alla volta del ritiro tedesco di Duisburg. Durante la preparazione le conferenze stampa erano caratterizzate dalla stessa domanda "Quanto influirà lo scandalo delle scommesse sul rendimento della Nazionale?". Il clan azzurro aveva stretto un patto e le risposte erano sempre le stesse: che i colpevoli erano fuori dal giro azzurro, e i fatti accaduti non scalfivano la serietà del gruppo, "concentrato solo sulle partite da giocare”. Sembravano risposte di circostanza e invece erano la verità e il campo che è sempre galantuomo lo dimostrò.
Lo capirono a loro spese i presuntuosi tedeschi che in quella magica (per noi) serata di Dortmund in una interminabile semifinale capirono quando forte fosse la nostra Nazionale. Non solo sul campo, ma dentro. E l’artefice di questo gruppo granitico era proprio lui, Marcello. Capace di mettere d’accordo e fare partecipi del progetto tutti. Anche i grandi big che giocavano meno e tra le cosiddette riserve di quel fantastico gruppo c’erano giocatori che si chiamano Del Piero, Totti, Inzaghi. Non calciatori qualunque. Tutti lo capirono quando gli azzurri portarono a casa la Coppa del Mondo. Marcello Lippi, il Paul Newman italiano per la sua somiglianza col grande attore americano. Ma Marcello Lippi non è un divo. Tutt’altro. E lo ha dimostrato nella sua lunga e grandissima carriera. Tornando ogni volta che può nella sua Viareggio, sul suo mare che ama e dove ogni volta che è possibile va a pesca. E dove torna anche per incontrare i suoi tanti e grandi amici perché Marcello è uomo che crede nei valori veri come la solidarietà (tanti i progetti che cura a livello benefico), l’amicizia, lo spirito di appartenenza alla propria comunità. Che poche ore dopo il trionfo di Berlino gli dedicò una grande festa popolare in piazza Mazzini in diretta sul Tg1. E’ la piazza dove passano i grandi carri del carnevale e l’edizione 2007 della grande festa cittadina dedicò una costruzione al suo cittadino illustre un grande Lippi di cartapesta col sigarone in bocca e un galletto (francese) col collo tirato in mano. Marcello era entrato nella storia del Carnevale viareggino insieme con papa Giovanni XXIII e Berlusconi. Come i grandi. Nessuno ha mai dimenticato la semifinale con la Germania e la finale con la Francia. Poi il re del mondo è diventato l'imperatore della Cina, dimostrando che quando uno è bravo, lo è ovunque. Già, Marcello Lippi. Il Mandarino. Tanti auguri Marcello. Di cuore.