REDAZIONE VIAREGGIO

Salvini, il comizio a Viareggio. E Veronesi lo contesta

Il leader della Lega attacca a 360°, dalla scuola all'immigrazione

Matteo Salvini in piazza a Viareggio (foto Umicini)

Viareggio (Lucca), 9 agosto 2020 - Matteo Salvini in piazza a Viareggio per il suo tour elettorale a sostegn della candidata alla presidenza della Regione Susanna Ceccardi. In una domenica con la Versilia affollata di vacanzieri, l'insolita estate con una campagna elettorale agostana vede il leader della Lega attaccare a tutto campo: dall'immigrazione alla scuola al recovery fund. E non manca un siparietto con il maestro Alberto Veronesi, candidato per il Pd, che si sposta dal suo gazebo vicino al luogo del comizio per contestare Salvini.

«A luglio dell'anno scorso facendo rispettare le leggi sbarcarono in Italia non più di mille persone, a luglio di quest'anno da mille sono diventati 7000. Questo è un problema economico e sociale: a noi chiedono il distanziamento sociale, le mascherine, i banchi con le rotelle, in chiesa non ci fanno scambiare neanche il segno di pace, e intanto hanno fatto sbarcare 15mila balordi in Italia che vanno in giro per l'Italia, fanno quello che vogliono. Il vostro voto alle regionali per la Lega servirà a rafforzarci in Parlamento anche su temi come questi», dice Salvini dal palco.

Poi è la volta della scuola: «Un comitato di insegnanti ieri a Empoli mi ha chiesto : per favore metti l'Azzolina su un banco e falla correre per il lungomare di Viareggio. Ci posso pensare, organizziamo una bella competizione di banchi con le rotelle qui sul mare».

E infine l'Europa: «Sapete che l'Europa ci ha fatto un regalone: l'anno prossimo ci darà i soldi che avevamo dato a lei in prestito. E in cambio dei soldi che ci renderà tra un anno chiede alcune riforme e ci dice che gli italiani non potranno permettersi di andare in pensione troppo presto. Tradotto: noi abbiamo smontato la legge Fornero con Quota 100 e l'Europa adesso azzererà Quota 100 per tornare alla legge Fornero. Il nostro obiettivo invece è Quota 41, perché dopo 41 anni di fabbrica, scuola, ospedale, andare in pensione è un sacrosanto diritto».