Viareggio, 8 giugno 2024 – È ormai arrivato, dopo il conto alla rovescia, il primo dei due giorni delle elezioni europee in cui i cittadini, chiamati alle urne, eleggeranno i membri del Parlamento europeo (l’Italia elegge 76 dei 720 deputati all’Eurocamera), in concomitanza, ma solo a Stazzema, si eleggeranno anche il sindaco e il consiglio comunale.
Sono 138.291 gli elettori che hanno diritto di voto, tra Viareggio e la Versilia: 50772 a Viareggio , 27750 a Camaiore, 19.291 a Massarosa, 5885 a Forte dei Marmi, 20352 a Pietrasanta, 10951 a Seravezza e 3290 a Stazzema . Per tutti, e in tutti i Comuni, le urne saranno aperte oggi dalle 15 alle 23 di oggi, e domani (9 giugno) dalle 7 alle 23, quando avrà inizio lo scrutinio.
Per poter votare, ogni cittadino maggiorenne potrà recarsi al seggio elettorale in cui si è iscritti, indicato sulla tessera elettorale, muniti di documento di identificazione valido (carta di identità, passaporto o patente di guida) e, appunto, della tessera elettorale, verificando di avere ancora spazi disponibili alla timbratura. Inoltre, per la prima volta, potranno votare anche gli studenti fuori sede che hanno fatto richiesta entro il 5 maggio, votando dove hanno il domicilio anziché nel Comune di residenza.
Il voto per le elezioni europee utilizza un sistema proporzionale con voto di preferenza e sarà dunque possibile, per quanto riguarda la modalità di voto, tracciando un segno sul simbolo prescelto, esprimere, nelle righe apposite, i nomi dei candidati preferiti, sino a tre all’interno della medesima lista, votando, nel caso di due o tre preferenze, candidati di genere diverso. Il voto sarà valido quindi solo nei seguenti casi: barrando sulla lista, esprimendo una sola preferenza, esprimendo due preferenze di genere (un uomo e una donna) o esprimendo tre preferenze di genere (due uomini e una donna o due donne e un uomo). Nel caso non si indichino preferenze, il voto non andrà di default al capolista indicato dal partito, ma alla lista. Non sarà considerato valido, pena l’annullamento della scheda, il cosiddetto “voto disgiunto“, ovvero fare una croce su una lista e votare candidati appartenenti ad un’altra.
Ai fini dell’elezione dei membri italiani al Parlamento europeo, le liste devono avere conseguito almeno il 4% dei voti validi espressi a livello nazionale.