TOMASO STRAMBI
Politica

Giorgio Del Ghingaro: "Io Governatore della Toscana? Potrebbe essere una bella idea"

Dalle grandi opere pubbliche all’economia, faccia a faccia con il sindaco. "Viareggio capitale della costa"

Il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro

Il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro

Viareggio, 2 dicembre 2022 - La chiamano Re Giorgio. Malelingue?

"No, no, altro che malelingue. La mia è una vera e propria aspirazione. in vita mia sono sempre stato monarchico".

Lui, Giorgio Del Ghingaro, attuale sindaco di Viareggio è così. Diretto. Megalomane? Forse. Egocentrico? Anche. Di sicuro nel suo campo quello dei numeri e dei bilanci "ci sa fare", riconoscono anche i detrattori. A Viareggio è arrivato nel 2015. E in piazza Nieri e Paolini di numeri da rimettere in fila, pardon in sesto, ne ha trovati diversi. Ma a leggere i bilanci li ha rimessi in ordine. Oggi il Comune è uscito dal dissesto ed è tornato ad investire. Soprattutto in opere strutturali. Ma anche in cultura. In un continuo viaggio "tra realtà e fantasia", come si descrive questo commercialista prestato alla politica. Anche se, forse, è proprio la politica ormai la sua professione principale. Lo incontriamo nel suo ufficio in Comune. Il tavolo è ordinato. Le cartelline sono impilate, una sopra l’altra, con ordine. Dietro allo schermo del computer un pallone da beach soccer, ma è la libreria alla sua sinistra che richiama subito la nostra attenzione. Al terzo ripiano, prima di una fila di libri c’è davvero una corona. Non ha diamanti, smeraldi o rubini. Ma c’è. Ed è lì in bella mostra. Mica niente. In fondo l’ironia al primo cittadino non fa difetto. Anche se chi lo conosce da vicino, racconta che "ogni tanto sia anche un po’ permaloso". Lo era anche Elisabetta II e lei regina lo era per nascita. E dinastia. Quella degli Windsor.

Sindaco, si è negativizzato in fretta…

"Sì, abbastanza presto. Sono bastati 7-8 giorni".

La profilassi quindi funziona?

"Certo, il vaccino funziona. Quindi vaccinatevi, senza timori".

Ma abbiamo imparato anche a convivere con il virus…

"Io sono un ipocondriaco e ritengo che la prudenza sia importantissima, soprattutto davanti a un virus che muta molto velocemente. Comunque è vero la campagna vaccinale è stata molto efficace. E sono contento che la cittadinanza abbia risposto in maniera massiccia Questo aiuterà la città a ripartire. Abbiamo in casa un alieno e dobbiamo imparare a conoscerlo".

Viareggio come sta vivendo questo ritorno alla normalità?

"La città è in fase di ripartenza da tempo. Il covid è stato un elemento che ha impaurito e rallentato, questo processo. Ma Viareggio è sulla rampa di lancio. È una città che ha voglia di futuro, vivace e intraprendente. Si sta riposizionando nel sistema regionale come punto di riferimento della costa".

A proposito, siamo al giro di boa del secondo mandato. Lo sa che essendo le elezioni amministrative a primavera e finendo il suo mandato a ottobre potrebbe restare in Comune sei mesi in più?

"Questo dipenderà dalla legge. Io farà il sindaco fino all’ultimo secondo del mio mandato qualsiasi mese cadrà".

Molti i progetti in cantiere. Quali quelli a cui tiene di più?

"Al di là del progetto città, che è una visione complessa, di sistema, di ricollocazione della città del suo complesso, partendo dal risanamento ci siamo concentrati sul recupero del ritardo accumulato negli anni".

Quali priorità?

"Mi sto riferendo al Mercato, al termine dei lavori sulla piazza della Repubblica, allo stadio dei Pini, al Belvedere Puccini, alla Marina di Torre del Lago e all’asse di penetrazione, che però preferisco chiamare, la via del mare. Ma ci sono anche una miriade di interventi minori che danno la visibilità giusta alla città: asfaltature, verde. Insomma è una grande stagione dei lavori pubblici".

A che punto è il piano per la Marina di Torre del Lago?

"Noi abbiamo un progetto che abbiamo deciso di realizzare per lotti. Stiamo predisponendo tutti gli atti per partire con il primo lotto".

Quando?

"Presto".

E la questione dell’asse di penetrazione?

"Questo sta dentro un ragionamento più complesso, che coinvolge la Regione Toscana. Perché noi avevamo due accordi di programma sottoscritti con l’allora presidente Enrico Rossi: lo sviluppo del porto nel suo complesso e la costruzione della via del mare. Purtroppo con la giunta Giani tutto questo percorso si è fermato. Non so se per volontà o per disattenzione. Noi ci siamo fatti carico delle spese relative allo studio di fattibilità e l’Università di Pisa è stata incaricata di redigere il documento. Insomma noi andiamo avanti. Comunque".

Nei giorni scorsi è intervenuto a difesa dell’aeroporto di Pisa. Perché?

"Ci sono diversi elementi da valutare in questa questione. Il primo è l’aspetto turistico. Pisa è vicinissima a Viareggio e il “Galilei“ consente di arrivare, da tutto il mondo, sulla nostra costa. Una diminuzione del “Galilei“ comporterebbe una minor afflusso di turisti. Quindi un fatto economico in primo luogo. Ma credo che l’elemento su cui insisto di più è quello strategico. Ed è quello che riguarda la percezione della costa dentro la Regione".

Ma non trova incredibile che tra i progetti del Pnrr della Toscana non ci sia il raddoppio della linea Viareggio-Pisa-Livorno verso Firenze?

"Questo è il tema. Ho la sensazione che ci sia una sottovalutazione della possibilità di sviluppo della costa. E che, dall’altra parte, ci sia una forte concentrazione nell’area metropolitana fiorentina che non trova riscontro in gradazione rispetto ai territori più lontani a Firenze. Si deve necessariamente ritrovare le forme per sostenere, rilanciare, sviluppare le grandi tematiche dell’area vasta costiera che portano nuova economia, qualità nello sviluppo e visibilità internazionale di alto livello. Mi auguro che, nel tempo che rimane alla fine del mandato regionale, si recuperi il rapporto con il mare e con tutto quello che il mare porta con sé".

Viareggio è baricentrica e può diventare la capitale dell’Area Vasta. In che modo?

"C’è il turismo, c’è la grande e straordinaria industria nautica che è prima nel mondo dei super yacht e che ha margini di sviluppo notevolissimi. Ma, soprattutto, della grande tradizione marinara sui mestieri della nautica. Il marchio made in Viareggio è un marchio apprezzato nel mondo. E su questo a Firenze c’è un deficit di attenzione. La nautica è un pezzo importante del Pil della Toscana e dell’Italia. La regione Toscana sostenga questo settore e gli dia gli strumenti necessari per affermarsi ulteriormente. Dev’essere un fiore all’occhiello della Regione".

Il prossimo anno il Carnevale festeggia i 150 anni, mentre nel 2024 ricorrono i 100 anni dalla morte di Puccini. Ci sono molti eventi in cantiere. Ma è anche tempo di scadenze dei consigli di amministrazione. Cosa pensa di fare?

"Entro fine anno vareremo i consigli di amministrazione".

Non aveva in mente Rosetta, la Fondazione unica?

"È mia. È una istituzione a cui sto lavorando da tempo. Ha aspetti tecnici delicatissimi, ma, sono sicuro, nel 2023 vedrà la luce".

Finita questa esperienza che vuole fare da grande? Il Governatore della Toscana?

"Mi ci fa pensare. Potrebbe essere un’idea. Certamente non mi interessano ruoli non operativi. Non sono il tipo che si siede su un banco e alza la mano a comando".

Oggi la politica italiana è in movimento. Il Pd si sta spostando più a sinistra.Lei a chi guarda ?

"Sono orgogliosamente portatore di sano civismo e il progetto di Viareggio sta dimostrando che questa esperienza può essere di esempio in tante altre realtà. Per quanto riguarda il Pd dividerei due aspetti. Un conto sono gli attivisti, i simpatizzanti, coloro che si impegnano quotidianamente per cambiare il mondo e far valere le proprie idee. E un conto è la classe dirigente, a tutti i livelli, che è deludente, demagogica e assolutamente non rispondente alle nuove esigenze della società".

Carlo Calenda e Matteo Renzi saranno gli aggregatori di quel Centro che non si riconosce né con la sinistra né con la destra?

"Ritengo che possa essere un esperimento interessante ammesso e non concesso che questi due galli vadano d’accordo nello stesso pollaio. Con Renzi mi lega un rapporto di amicizia e spero che non siano inutilmente sperperate le grandi qualità politiche dell’uomo. In Italia c’è carenza di uomini di Stato, spero che si riescano a limare gli spigoli e a dar modo a personalità del genere di giocare partite importanti per l’Italia".