Tommaso Strambi
Politica

Il futuro del Piazzone è priorità di tutti

Il dibattito in consiglio comunale

Piazzone

L'iniziativa promossa da commercianti e residenti per la sicurezza e il decoro al Piazzone

Viareggio, 29 luglio 2024 – Su una cosa possiamo dirci tutti d’accordo: il Piazzone così com’è non va bene. E su questo direbbero i nostri vecchi: «non ci piove» (e non fate battute sul caldo torrido). Serve un cambio di passo che aiuti quest’angolo di città a tornare ad essere cuore pulsante della vita sociale. Ora le ragioni dell’attuale situazione sono anch’esse note a tutti: le piccole botteghe di un tempo, il commercio più in generale, stanno attraversando una crisi profonda per molti fattori legata al boom dell’e-commerce, alla contrazione del potere d’acquisto per la stragrande maggioranza dei lavoratori. E così, poco alla volta, molte attività hanno dovuto alzare bandiera bianca e chiudere. Qualcuna, invece, ha chiuso perché i figli o le figlie hanno preferito intraprendere altre strade (ma queste sono questioni personali). Poi c’è il convitato di pietra: ovvero chi ha lasciato migliaia di euro di debiti al Comune per canoni non pagati. Sicuramente legati alla contrazione delle attività o forse no visto che hanno aperto altrove (ma anche questo attiene alla sfera privata e lì va lasciato). E con le saracinesche abbassate, un po’ come le piante infestanti, si sono fatti largo degrado e insicurezza. E questo non piace a nessuno. Ma per tornare a vivere un luogo ha necessità di essere pensato, immaginato, riconvertito. E come? Partendo dall’analisi del tessuto sociale, dalle propensioni e le prospettive. E su questo l’attuale giunta ha avviato un percorso scaturito in project con un privato. Discusso e contestato, per altro legittimamente. Ma poi il Tar si è espresso è ha rigettato i ricorsi. Puoi sono intervenute le osservazioni della Soprintendenza e il progetto è stato ricalibrato (anche finanziariamente). E domani arriverà in consiglio comunale che, in democrazia, rappresenta il luogo della discussione e del confronto tra soggetti legittimati dal voto popolare. Ora in queste settimane abbiamo dato voce a chi chiede di «fare un passo indietro». Quello che ci ha stupiti è però l’assenza di un progetto alternativo (così prevederebbe la democrazia compiuta). Ma anche insistendo con delle domande più precise la risposta è stata solo «serve fare un passo indietro». Così tutto si riduce a sicurezza e decoro che sono, in questo momento decisamente carenti. Quello che auspichiamo è che oggi le forze dell’opposione presentino un progetto alternativo, economicamente sostenibile e in grado di dare al Piazzone un futuro. Per Viareggio sarebbe un cambio di passo. Altrimenti ci sarebbe da ringraziare i commercianti che in questi anni non si sono mai arresi e lavorare, tutti insieme, per dare gambe ad un progetto che c’è. Anche se non a tutti piace.