Viareggio, 20 novembre 2021 - A volte in politica l’Arno, dopo aver bagnato Firenze e Pontedera, sfocia a Viareggio anzichè a Pisa. Ledo Gori, ex potentissimo capo di gabinetto del presidente della Regione, finito in disgrazia perché coinvolto nell’inchiesta sui fanghi conciari, risorge dalle acque e diventa super consulente del sindaco Giorgio Del Ghingaro. Uno choc per molti, e forse anche per il Partito democratico. Dopo l’avviso di garanzia per i fanghi Keu, a Gori era stato assegnato il ruolo di capro espiatorio: giubilato dal presidente Eugenio Giani, mentre altri amministratori toscani, parimenti indagati, sono ancora al loro posto.
L'intervista a La Nazione / Disse: "Non sono un delinquente"
La giunta Del Ghingaro ha deliberato ieri. Col dottor Gori sarà siglata una convenzione specifica: lui sarà consulente in materie giuridiche, progettualità e rapporti con gli enti nazionali ed europei. Per la precisione, citata nell’atto, ci sarà una «collaborazione occasionale a contenuto consulenziale inerente le attività relative ai rapporti istituzionali con Enti sovraordinati, relazioni esterne, attività inerenti la progettazione europea a supporto dell’attività giuridico-amministrativa in carico all’Ufficio del Segretario Generale». In realtà Gori collaborerà direttamente col sindaco, tessendo i rapporti per sboloccare o velocizzare procedure in Regione e al Governo.
Quindi Gori sarà un Pr extralusso, un passepartout buono a Roma come a Bruxelles, un grande esperto delle procedure amministrative a disposizione del segretariato generale del Comune di Viareggio ma di fatto di Del Ghingaro. Praticamente, quello che faceva quando era braccio destro dell’ex presidente Enrico Rossi, ma stavolta gratis: riceverà solo rimborsi spese, nel rispetto alle normative pubbliche sui lavoratori in quiescenza. Non è un caso che i rapporti tra Rossi e Del Ghingaro siano sempre stati ottimi, a differenza che col governatore Giani. Col presidente in carica ci sono stati già parecchi scontri, ultimo quello sulla Port Authority, ormai commissariata da primavera. Con Rossi invece, tramite i buoni uffici di Gori, Viareggio aveva siglato importanti accordi soprattutto sulla portualità, dal dragaggio dell’approdo al completamento del nuovo mercato del pesce. Nel concreto, cambiato presidente della Regione, da mesi i mega yacht si arenano se tentano di entrare e uscire dal porto, e le secche sono cresciute perfino all’interno della diga. Così tra Piano regolatore portuale, Piano strutturale, Capitale della cultura, maxi lavori pubblici, a Viareggio Gori saprà come passare il tempo. A cominciare, dicono, dal lobbying per forzare la Regione a completare l’assedi penetrazione del porto, la cosiddetta Via del mare (o delle darsene).
La consulenza è temporalmente legata al mandato del sindaco: un sindaco, Del Ghingaro, di cui si dice o si teme una possibile candidatura per Lucca 2022. Infatti s’è scontrato a ripetizione anche col collega uscente del capoluogo, Tambellini. Con Del Ghingaro, da anni non più tesserato, per il Pd ogni giorno ce n’è una nuova.
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