REDAZIONE VIAREGGIO

Santini: "L'omofobia non è il problema dell'Italia, ve lo dico da gay di destra"

Alessandro Santini, capogruppo della Lega a Viareggio: "Porteremo avanti il ddl di Salvini, una legge scritta bene. Ma io non ho gioito"

Alessandro Santini

Alessandro Santini

Viareggio, 29 ottobre 2021 - "Non ritengo che sia poi così grande il problema della omofobia in Italia, non è insita nel popolo, piuttosto vedo un po' di cattiveria e maleducazione, glielo dico da gay di destra". Alessandro Santini, capogruppo della Lega a Viareggio, era finito al centro del dibattito lo scorso luglio, rivelando di essere stato oggetto di attacchi in rete per la sua contrarietà al ddl Zan, ora torna su quella legge ormai affossata in Senato.

"Da noi, nel Paese - spiega intervistato dall'AdnKronos - il problema è piuttosto quello della violenza sulle donne e sui disabili, lì vorrei che la politica intervenisse davvero. Io lotto più per loro". "A destra se ne parla poco, perché il tema" dell'omofobia "non rappresenta una emergenza, come invece vogliono far credere a sinistra, fomentando gli animi".

Santini invita a tenere bassi i toni, non esasperando la questione "come fanno a sinistra": "Nessuno nega l'omofobia, e i casi di maltrattamenti, ma c'è modo e modo di trattare l'argomento, per noi di centrodestra, bisogna evitare di rendere il diverso ancora più diverso". E per questo che è nata per Santini la contrarietà al ddl Zan "che espone la persona che è stata maltrattata, costretta a dover denunciare chi ti ha causato il dolore, dovendo andare in tribunale, esponendoti ancora di più nella tua diversità, perché - spiega - tu quello che denunci lo denunci in quanto gay, non per il maltrattamento subito".

"Il ddl di Salvini - dice riferendosi alla proposta di legge del segretario del partito - invece va contro i maltrattamenti, trattando tutte le persone alla stessa maniera, intervenendo non perché uno è omosessuale. Noi non vogliamo rendere il diverso ancora più diverso", ripete il 47enne leghista toscano.

"Il ddl Zan è stato scritto male, non hanno cercato il dialogo e per questo è stato affondato", dice Santini, non senza però tornare all'applauso dei senatori dopo l'esito della tagliola in Aula: "Non è stata l'esultanza di chi è omofobo, di chi è a favore del maltrattamento dei gay - dice riferendosi ai video con Pillon, Calderoli e gli altri leghisti che festeggiano in Senato - . Ci si rallegrava per il fatto che abbiamo evitato che passasse una legge che accentuava il problema, per questo - assicura - porteremo avanti il ddl di Salvini, una legge scritta bene. Ma io non ho gioito". Sui social Santini continua a ricevere attacchi: "Mi chiedono come faccio a stare nella Lega se sono gay, io invece nella Lega mi sento in famiglia. Ho trovato un partito che è una famiglia".