Forte e Cgc vogliono rialzare subito la testa

Hockey serie A1 I campioni d’Italia ospitano Monza al ’PalaForte’, i bianconeri sfidano il giovane Grosseto dell’ex Mariotti

Forte e Cgc vogliono rialzare subito la testa

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VIAREGGIO

Prendere ciò che di buono ha lasciato la partita contro il Trissino, dove è sì arrivata una sconfitta ma di misura e fra gli applausi. Alessandro Cupisti sa che, quello in terra maremmana, sarà per il Cgc un bell’esame di maturità.

Che partita sarà a Grosseto?

"Una partita tosta contro una squadra quadrata e guidata da un grande allenatore che è anche un amico".

Cosa o chi ci sarà da temere? Magari Savedra attuale capocannoniere del campionato?

"Noi non dobbiamo temere nessuno, ma rispettare ogni avversario. Il Grosseto può metterci in difficoltà, ma anche noi possiamo fare altrettanto".

Torniamo alla sconfitta di misura contro la corazzata Trissino. Qualche rimpianto?

"Quelli ci sono sempre. Se abbiamo subito 6 reti, evidentemente, qualche errore l’abbiamo commesso. Ciò non toglie che la nostra prestazione sia stata positiva".

Ad attendere i bianconeri ci sarà quell’icona di Massimo Mariotti. Due volte ex bianconero e timoniere della squadra scudettata del 2011.

Massimo, che emozione sarà per lei ritrovare il Cgc?

"Non userei il termine emozione. Però posso dire di esser felice del fatto che il Cgc attuale sia una squadra che merita la serie A1 e che merita di ritagliarsi un ruolo in questa stagione".

E che ruolo?

"Lo stesso che ci ritaglieremo noi. Siamo nel lotto di quelle squadre che vogliono salvarsi, possibilmente senza penare troppo, e magari sognare".

Che squadra è il Cgc e che squadra è il Grosseto?

"Noi siamo una squadra giovane, compatta e che gioca, senza particolari individualità, da squadra. Il Cgc è più esperto e con qualche individualità in più, come Mura, Muglia e Cinquini. In gergo calcistico si direbbe che sarà una partita da tripla".

Cgc che lei conosce bene.

"In diversi con me in panchina erano giovani promesse. Promesse che adesso sono divenute realta".

Sergio Iacopetti

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