REDAZIONE VIAREGGIO

Il ricordo di Totò Schillaci: "Era nato per fare gol"

Il portiere versiliese Stefano Ciucci giocò con lui una stagione a Messina quando non era ancora il bomber delle notti magiche: "Un ragazzo generoso".

Ciucci e Schillaci insieme a Messina

Ciucci e Schillaci insieme a Messina

Le strade del pallone professionistico, con alle spalle – uno in Toscana e l’altro nella natia Palermo – i sogni giovanili coltivati nelle interminabili partite in mezzo alla strada o in in campetti gibbosi e traditori, li aveva fatti incontrare a Messina all’inizio della stagione calcistica 1988-1989: il portiere Stefano Ciucci da Lido di Camaiore e l’attaccante Salvatore Schillaci, il futuro Totò delle notti magiche, ancora allo stato larvale. “Era nato per segnare i gol, come ogni cannoniere che si rispetti, non era importante che fossero belli, ma sapeva buttarla dentro in tutti i modi possibile – ricorda oggi, nel giorno in cui Totò è entrato a far parte della Nazionale dell’Aldilà, Stefano Ciucci -: un compagno di squadra spassoso, istintivo e un po’ fuori dagli schemi, ma sempre generoso. Averlo in squadra in quel campionato, fu davvero un bel divertimento, vinse la classifica dei cannonieri, la squadra lottò a lungo per la promozione, ma anche se non arrivò in serie A, lui diventò un uomo mercato finendo poi alla Juventus”. E la stagione dopo in Nazionale, diretta ai Mondiali di Italia ‘90, quelli che per la partita inaugurale a Milano, vide protagonisti anche i maestri del Carnevale di Viareggio.

Nella stagione dell’incontro fra Ciucci e Schillaci, il Messina era allenato da un altro personaggio particolare, silenzi, sigarette e spettacolo, Zdenek Zeman, proponeva un calcio spericolato che regalava però probabilmente più adrenalina che punti. “Ma per tutta la settimana c’era da lavorare duro negli allenamenti – racconta ancora Ciucci -: Schillaci ogni tanto sbuffava, per lui contava solo la partitella e i gol...”.

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