Il talento torrelaghese sul tetto d’Europa. Orlandi in trionfo con gli azzurri under 17

Calcio Andrea, figlio del campione dell’hockey Alberto, è un trequartista dal sicuro avvenire: "Un successo far parte di questa spedizione"

Il talento torrelaghese  sul tetto d’Europa. Orlandi in trionfo con gli azzurri under 17

Il talento torrelaghese sul tetto d’Europa. Orlandi in trionfo con gli azzurri under 17

La stoffa del campione e di chi è tagliato per vincere nello sport ce l’ha in casa: è una questione di famiglia. Andrea Orlandi, figlio del grande hockeysta Alberto (e attuale allenatore della Rotellistica Camaiore), si è appena laureato campione d’Europa con la Nazionale italiana Under 17 di calcio. Trequartista di talento, classe 2007, Andrea Orlandi è uno dei gioiellini dell’Empoli e in questi Europei a Cipro ha sempre giocato (e sempre da subentrato mentre da titolare ha giocato una sola volta) tranne nella finale in cui l’Italia ha battuto 3-0 il Portogallo. Orlandi ha segnato uno dei rigori della serie finale contro l’Inghilterra ai quarti.

Del resto la concorrenza nell’attacco degli azzurrini del commissario tecnico Massimiliano Favo è stata parecchia e di notevole livello con Camarda (il bomber del Milan che è sulla bocca di tutti da mesi), Liberali e Mosconi... ma il torrelaghese Andrea Orlandi ha comunque saputo ritagliarsi il suo spazio, sfruttando le occasioni che gli sono state concesse.

"Sinceramente mi sono goduto ogni istante di questa magnifica avventura conclusasi col trionfo finale – ha svelato Orlandi Jr. – perché per me è stato un sogno già l’essere stato convocato. Ce l’avevo come obiettivo personale e sono riuscito a far parte di questa spedizione. L’assist per Camarda e poi il rigore segnato contro gli inglesi sono un “di più“ perché per me contava esserci. Adesso mi godo questa vittoria ma poi voglio continuare a lavorare e migliorare perché di strada davanti da fare ce n’è ancora tanta. L’Empoli? È un grandissimo club e sono felice ogni giorno della scelta fatta. Fin dalle giovanili e arrivando alla prima squadra in tanti ti aiutano e danno consigli che io cerco sempre di ascoltare e fare miei. L’hockey è stato il mio primo sport, quello con cui ho iniziato perché mio padre mi ha spinto a provare e mi piaceva, ma poi ho iniziato col calcio assecondando una passione e un talento che sentivo di avere".

Per la felicità di papà Alberto che ha seguito passo passo l’evolversi della carriera del figlio. "L’importante – ci aveva detto alla vigilia della manifestazione – è che Andrea sia un ragazzo con testa sulle spalle. E’ umile e deve restare tale".

Simone Ferro

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