REDAZIONE VIAREGGIO

Strage di Viareggio, presidio a Roma davanti alla Cassazione. I familiari delle vittime: “Verità e giustizia”

Obiettivo: la data del processo di quinto grado, la Cassazione bis. “Dopo la protesta ci è stato comunicato che si terrà il 28 novembre”

Il presidio

Il presidio

Roma, 7 giugno 2023 – L’appello de il Mondo Che Vorrei Onlus Viareggio corre sui social. “Dopo 14 anni – si legge sul profilo facebook dell’associazione - dobbiamo ancora scendere in piazza. La Cassazione ancora tarda a calendarizzare l’ultimo atto quasi a voler proteggere già chi condannato. Il silenzio delle istituzioni sollecitate sul tema è imbarazzante. Noi stamani, mercoledì 7 giugno, saremo davanti alla Cassazione dalle 10 e 30 alle 12 e 30 perché da cittadini non possiamo arrenderci per ottenere uno straccio di giustizia”. L’appello è stato lanciato anche attraverso striscioni che recitano: “Verità e giustizia per Viareggio, perché non accada mai più”.

“Siamo qui di fronte al Palazzo della Corte di Cassazione per rivendicare giustizia e sicurezza – dice la signora Daniela Rombi, mamma di Emanuela Menichetti, morta a 21 anni nello scoppio del treno -. Questa è una delle infinite tappe che siamo stati costretti a percorrere in questo interminabile iter processuale e in questa tragedia. Trentadue vittime, che erano al sicuro nelle loro case, bruciate vive, e feriti con gravissime e incancellabili ustioni. La verità si conosce dall’inizio, le pesanti e gravi responsabilità dei massimi dirigenti della società coinvolte nel disastro sono oramai palesemente acclamate. L’iniziativa di questa mattina è promossa dall’Associazione dei familiari Il mondo che vorrei onlus, sostenuta da Assemblea 29 giugno e dai ferrovieri, per una rapida definizione della data del processo di quinto grado, cioè della Cassazione bis, per rivendicare la sicurezza nel trasporto ferroviario. Il fascicolo processuale da Firenze è stato trasmesso a Roma dopo cinque mesi. Dal 30 giugno 2022, data dell’appello bis, avrebbe dovuto essere inviato a Roma fin dalla fine di dicembre. Invece distrattamente è rimasto nel cassetto per mesi, e solo grazie alla protesta di familiari, avvocati e cittadini di Viareggio è finalmente, a fine maggio, giunto a destinazione qui in cassazione. La sicurezza, anche a seguito dei recenti incidenti, mostra e dimostra che ancora non esiste. Quella sicurezza che avrebbe evitato la strage annunciata di Viareggio del 29 giugno del 2009 e altre avvenute in questi anni”.

E in seguito a questa protesta ci sono stati sviluppi. “C’è stato comunicato da un poliziotto che la data era stata fissata, e si sono straniti come mai non ne eravamo a conoscenza. Sempre questi poliziotti ci hanno detto che è il 28 di novembre. Ovviamente poi abbiamo cercato conferme dai nostri avvocati, conferme che sono arrivate. Quindi, quando hanno ricevuto tutto il fascicolo, è stato calendarizzato il 28 novembre”. Maurizio Costanzo